Bilancio, Crocetta rassicura: “É pronto”. Acque agitate dentro il Pd: Ferrandelli lascia

PALERMO Ieri la bagarre per la riforma della province, visto che oggi scadranno i mandati dei commissari, e la nota di Rosario Crocetta che rassicurava sulle sorti del tanto contestato bilancio. 

Il governatore ieri pomeriggio ha incontrato l’assessore Baccei e al termine del summit ha dichiarato: “Il bilancio è pronto, i conti quadrano. La giunta si riunirà per l’approvazione giovedì alle ore 16. Grazie al grande lavoro fatto da tutto il governo nella lotta agli sprechi, al lavoro tecnico svolto dalla ragioneria e dalla segreteria generale, dal dipartimento finanze e grazie al lavoro svolto a Roma dal presidente della Regione e dall’assessore Baccei, sono stati risolti i principali nodi che ne impedivano l’approvazione”.

Per Crocetta vi è un residuo, che ammonta a 300 milioni, chedovrà essere ratificato formalmente a Roma, sul quale il governo regionale non nasconde ottimismo, ma che comunque non incide sull’iter della manovra finanziaria”.

Quindi la palla passa a Roma anche se la mannaia sui conti dovrebbe abbattersi comunque: ci saranno tagli alla spesa per 200 milioni e un mutuo da 150 milioni per i Comuni. La palla, dopo l’approvazione della giunta, passerà al vaglio dell’aula.

L’Ars ancora risente delle tensioni di ieri e della querelle tra Cascio e Crocetta. Per il deputato Figuccia il ddl sulle province è “dannoso e non cambia la sostanza ma solo la forma”.

“Ci stiamo limitando – spiega Figuccia – infatti a mutare il nome degli enti, da province a liberi consorzi, senza procedere ad un vero e proprio cambiamento, e per di più nel momento più sbagliato e difficile. I mille emendamenti presentati sono la risposta ad un testo che scimmiotta la Delrio senza riformare alcunché”.

Per Figuccia occorre affrontare il nodo del bilancio perché “la situazione economica delle casse regionali è tragica e confusa: sono in ballo l’ipotesi di un nuovo mutuo e il congelamento delle rate dei mutui precedenti. Mancando un quadro chiaro della situazione finanziaria risulta impossibile procedere ad alcuna riforma, non conoscendo quali siano le risorse a disposizione”.

Acque agitate anche all’interno del Pd. Fabrizio Ferrandelli – spesso in contraddizione con il suo partito e critico su temi come Muos e trivellazioni – avrebbe già scritto la propria lettera di dimissioni da parlamentare.

Andrea Sessa

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