PALERMO – La poltrona che era stata dell’allora pidiellino Salvo Pogliese doveva passare, per correttezza istituzionale, a un altro esponente dell’opposizione. Ma il centrodestra e i grillini non hanno trovato, in questi 9 mesi, una sintesi su un nome e si sono presentati ieri totalmente divisi.
Ogni espressione politica ha portato un candidato a sé stante: Nino D’Asero per l’Ncd, Santi Formica per la lista Musumeci e Roberto Di Mauro per gli autonomisti. I 5 Stelle al momento del voto sono usciti fuori dall’aula e il Pd – accusato di sgarbo istituzionale – ha eletto il proprio vicepresidente confluendo su Giuseppe Lupo.
Il folto drappello di deputati dem si è arricchito della presenza dei deputati di Articolo 4, di Nello Dipasquale e a breve dovrebbero passare Nicola D’Agostino e Marco Forzese e ormai potrà fare il bello e il cattivo tempo in assemblea.
Ma Baldo Gucciardi, capogruppo dei democratici, smentisce qualsiasi accusa di sgarbo istituzionale e accusa il centrodestra: “Abbiamo atteso per mesi un accordo della destra”.
E in effetti proprio all’interno dell’opposizione emergono, ora più che mai, evidenti spaccature. Saverio Romano – di fede fittiana in Fi – accusa il coordinatore regionale Vincenzo Giibino: “La sinistra prenditutto si accaparra anche la vicepresidenza dell’assemblea regionale siciliana, in spregio a ogni decenza e alla buona prassi democratica. Giuseppe Lupo del Pd eletto alla vicepresidenza dell’Ars. Questo il risultato: nessun componente delle opposizioni nell’ufficio di presidenza dell’assemblea”.
“Tutto ciò con la responsabilità gravissima – attacca Romano – e inaccettabile del coordinatore regionale di Forza Italia, Enzo Gibiino, di cui non vi è traccia nel territorio, nelle sedi istituzionali, nei rapporti con le formazioni di centrodestra, incapace di cercare e trovare una sintesi e una convergenza su un nome, di tessere alleanze e avviare un dialogo. Una pagina vergognosa per la democrazia, una grave lesione delle regole non scritte della decenza politica e istituzionale, ma anche la conferma del fallimento di Forza Italia in Sicilia sotto la guida di cotanto coordinatore”.
Gibiino, dal canto suo, accusa il Pd di aver tenuto una votazione irregolare. Ma intanto la maggioranza esprime entrambi i vicepresidenti visto che Venturino, eletto in quota grillina, è passato al Psi.
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