PALERMO – Lo scorso 10 agosto, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto (fortemente caldeggiato da Matteo Salvini sul percorso per la tutela della legittima difesa ed entrato in vigore il 14 settembre) che rende meno restrittiva la normativa sul possesso di armi detenute legalmente in Italia. A partire da questa data, infatti, per ottenere la licenza non vi è più l’obbligo di avviso a familiari o conviventi e sarà inoltre più facile possedere armi di provenienza militare come il Kalashnikov Ak-47 e il fucile semiautomatico Ar15.
Ecco gli argomenti cardine del decreto:
Questa legge potrebbe favorire l’aumento della vendita in Italia di armi da fuoco, specie in un periodo in cui, in tutta Europa, è in crescita la paura di atti terroristici e di intrusioni nelle abitazioni private.
Secondo l’ultimo Rapporto Censis sulla filiera della sicurezza in Italia, le licenze per porto d’armi nel 2017 sono cresciute del 13,8% rispetto al 2016 e negli ultimi tre anni sono stati circa 200mila gli italiani che hanno iniziato a frequentare i poligoni di tiro, mossi principalmente dalla volontà di imparare a difendersi.
Immagine di repertorio
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