Ardizzone tuona contro il governo nazionale e regionale

PALERMO – Il tema è stato dibattuto svariate volte a livello nazionale e ha suscitato polemiche molto accese. La sospensione del vitalizio ai parlamentari condannati ha avuto come fulgido esempio l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro. Adesso il presidente dell’Ars Ardizzone si rivolge direttamente a Laura Boldrini e a Pietro Grasso: “I presidenti della Camera e del Senato dicano chiaramente se intendono disattendere il parere dell’avvocatura dello Stato sulla sospensione del vitalizio ai parlamentari condannati”.

Infatti Ardizzone ha scritto ai presidenti di Camera e Senato affinché l’articolo 28 del codice penale, come indica un parere dell’avvocatura dello Stato, venga applicato anche per i parlamentari, oltre che nei confronti dei consiglieri comunali e regionali.

“Attualmente il parere dell’avvocatura dello Stato viene completamente disatteso dalle due Camere, mentre i loro vertici – tuona il presidente dell’Ars – pontificano nelle trasmissioni televisive nazionali, dicendo che la Sicilia mantiene l’assegno ai condannati, cosa assolutamente fasulla. È inammissibile una cosa del genere: quanti condannati esistono in parlamento? Ebbene tutti sappiano che continuano a percepire i vitalizi e su questo non viene scritta una riga né ci sono trasmissioni televisive sull’argomento”.

Ma Ardizzone è tornato anche sui ritardi del governo della Regione nella presentazione dei documenti contabili e finanziari parlando con i cronisti parlamentari per i tradizionali auguri di fine anno: “Ancora non c’è straccio di bilancio. Non ci sono atti ufficiali – ha detto – da dichiarazioni di stampa sembra che si vada verso un esercizio provvisorio di 4 mesi. Per votare un esercizio provvisorio c’è bisogno di una bozza di bilancio, ma siamo in attesa anche del Dpef”.

“E’ disarmante – conclude Ardizzone – oltre che anomalo: siamo quasi a fine anno. Se il governo deposita atti non si può comunque costringere la commissione bilancio a fare in fretta”.