PALERMO – “Un grandissimo segnale di civiltà a tutta la nazione, visto che già dal 2007 l’Unione europea ha istituito la giornata contro l’omofobia, invitando i Paesi membri a dotarsi di opportuni strumenti legislativi in materia di discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere”
Con queste parole, il deputato regionale del movimento 5 stelle Claudia La Rocca, ha voluto commentare ben due avvenimenti “storici”, ovvero l’approvazione della legge “Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”, ed anche il fatto che l’approvazione della legge sia arrivata grazie ad una convergenza tra PD e MV5.
“Oggi – dice La Rocca – si è portato a termine il percorso iniziato in questa legislatura con le associazioni che lavorano sul territorio e il lavoro di condivisione dei testi, avvenuto in I Commissione, prova che si può lavorare bene su norme di buon senso. Il messaggio che vogliamo dare è che la cultura alle differenze è fondamentale per la prevenzione a tutto ciò che tocca da vicino la vita quotidiana delle persone, parliamo di prevenzione al mobbing sul posto di lavoro, agli episodi di bullismo nelle scuole, alla prevenzione quindi di episodi di violenza. Siamo molto soddisfatti, con l’approvazione di questo testo si celebra una bella pagina di civiltà per la Sicilia”.
Reazioni euforiche sono state registrate anche, e soprattutto, all’interno del movimento Arcigay Sicilia, il quale, nell’affermare come questa legge, che rappresenta un risultato storico, contenga tutta una serie di norme contro l’omofobia e la transfobia, ricorda anche che il registro potrà essere utilizzato dalle coppie eterosessuali e omosessuali non sposate, attraverso il quale potranno accedere a tutti i servizi regionali.
Un risultato ottenuto, afferma il presidente di Arcigay Mirko Pace, grazie al sostegno di “tutte le associazioni LGBTI dell’isola: da tutti i comitati Arcigay siciliani, a Famiglie Arcobaleno, Certi Diritti, Articolo Tre Palermo, Stonewall Siracusa, Agedo e quel gran contenitore di realtà sociali che è il Coordinamento Palermo Pride”.
A commentare questo incredibile risultato ottenuto nella giornata di ieri, è stato anche il governatore Rosario Crocetta: “Con l’istituzione del registro delle unioni civili viene fuori il meglio della Sicilia, fino a qualche anno fa era impensabile“.
Un traguardo, secondo le parole di Crocetta, che sarà difficile da annullare o mettere sotto processo come fatto a Roma, dato che “sarà difficile in questo caso per il ministro dell’Interno mandare i prefetti come ha fatto nei comuni, dato che la Regione siciliana gode di autonomia“
La Sicilia, ancora una volta, si dimostra una delle regioni più aperte, soprattutto verso una realtà ormai sempre più tangibile, al contrario degli stereotipi che la vedono ancorata a tradizioni e mentalità legate al medioevo.
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