Approvata la Manovra Finanziaria: maggioranza esulta, opposizioni all’attacco. Tra misure sociali, sviluppo e accuse di “disastro politico”

Approvata la Manovra Finanziaria: maggioranza esulta, opposizioni all’attacco. Tra misure sociali, sviluppo e accuse di “disastro politico”

PALERMO – Dopo otto ore di votazioni, sospensioni e un confronto parlamentare teso, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato nella notte la manovra finanziaria con 29 voti a favore e 23 contrari. Il via libera è arrivato con oltre un’ora di ritardo rispetto ai tempi stabiliti dalla Conferenza dei capigruppo, a causa della richiesta del capogruppo M5S Antonio De Luca di procedere al voto separato delle tabelle di bilancio, contestando gli aumenti di spesa per eventi destinati agli assessorati alle Attività produttive e al Turismo. L’Aula ha quindi votato capitolo per capitolo, respingendo alcuni tentativi di voto segreto avanzati dai pentastellati, grazie alla compattezza della maggioranza.

Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha poi sospeso brevemente la seduta per consentire alla giunta Schifani di riunirsi sulle variazioni alla manovra, prima delle dichiarazioni finali e del voto conclusivo.

Manovra Finanziaria, Schifani: “Una legge che guarda allo sviluppo e alla coesione sociale”

Soddisfatto il presidente della Regione, Renato Schifani, che parla di risultato politico di grande rilievo: «Per il terzo anno consecutivo la Regione approva nei termini gli strumenti finanziari, evitando l’esercizio provvisorio e garantendo certezze a cittadini, imprese ed enti locali. Una manovra che punta su sostegno alle imprese, lavoro stabile, politiche sociali e sanitarie, interventi contro le emergenze e tutela delle fasce più fragili, senza rinunciare al rigore».

Schifani ringrazia Parlamento e governo regionale, definendo la finanziaria la base per «una crescita duratura e sostenibile», con la prospettiva di poter utilizzare l’avanzo di amministrazione dopo la parifica della Corte dei Conti.

Dagnino: “La legge di Stabilità traduce la visione economica del governo e rende la Sicilia più attrattiva”

La legge di Stabilità regionale “attua la visione di politica economica del governo Schifani e contiene importanti misure che contribuiranno a migliorare la vita dei siciliani”. Lo afferma l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, che sottolinea come la manovra punti a rafforzare l’attrattività del sistema Sicilia, destinando le maggiori entrate fiscali derivanti dalla crescita a interventi mirati allo sviluppo: “Si stimolano gli investimenti, si attraggono imprese, si fa tornare capitale umano sull’Isola e si sostiene l’occupazione stabile”.

Una legge “che guarda al futuro”, costruita – spiega Dagnino – insieme al presidente Schifani per accompagnare i processi di crescita già in atto e affrontare temi centrali in maniera strutturale: decontribuzione per le imprese che assumono, istituzione della Super Zes siciliana, misure per richiamare lavoratori e favorire il rientro dei residenti all’estero, agevolazioni sulla tassa automobilistica, nuove stabilizzazioni nel pubblico impiego e incremento delle ore per gli ex precari stabilizzati.

Elemento qualificante, secondo l’assessore, è stato anche il metodo di lavoro, basato su una concertazione reale con parti sociali, imprese ed enti locali: “Un percorso che ha consentito di raccogliere istanze e tradurle in scelte coerenti e sostenibili”.

Dagnino evidenzia inoltre l’importanza della tempestività: per il secondo anno consecutivo l’Ars approva la manovra per il triennio successivo entro la fine dell’anno, rafforzando la credibilità della Regione sui mercati e agli occhi degli investitori, come testimoniano – afferma – anche i giudizi delle agenzie di rating.

La finanziaria è, conclude l’assessore, “il frutto di un lavoro intenso e complesso, reso possibile dall’indirizzo del presidente Renato Schifani, dal ruolo del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e dalla Commissione Bilancio guidata da Dario Daidone”, con un ringraziamento esteso a tutti i deputati e agli uffici dell’assessorato per la professionalità mostrata nella redazione dei documenti finanziari.

Il ruolo di Mpa–Grande Sicilia: “Legge espansiva da 1,3 miliardi”

Soddisfazione anche dal gruppo Mpa–Grande Sicilia, che rivendica un contributo “determinante e qualificante” alla manovra, definita espansiva per 1,3 miliardi di euro. Tra le misure evidenziate: sostegno alle famiglie per l’installazione di impianti di energia rinnovabile, interventi per la rimozione delle discariche abusive, ristori agli agricoltori danneggiati da calamità naturali, fondi per l’assistenza agli studenti con disabilità e risorse per rigenerazione urbana e bonifiche ambientali.

Lega: “Norme concrete per crescita, lavoro e sostegno ai territori”

Il capogruppo della Lega, Salvo Geraci, sottolinea l’importanza del credito d’imposta da 200 milioni, delle stabilizzazioni per gli operai Esa, dell’aumento delle giornate lavorative per i forestali, delle misure per l’emergenza idrica, del bacino per gli ex Almaviva e del rafforzamento del sostegno ai Comuni.

Vengono inoltre evidenziati i fondi per cultura, prevenzione delle dipendenze, riqualificazione dei beni confiscati alla mafia e bonus edilizi. Originale, secondo Geraci, anche la misura che incentiva le imprese europee ad assumere siciliani in smart working.

Focus sugli ex Pip: più ore di lavoro e prospettiva di stabilizzazione

Grande attenzione è stata riservata anche alla norma che aumenta a 25 ore settimanali l’orario del personale ex Pip transitato in Sas.

Il deputato leghista Vincenzo Figuccia parla di “risultato significativo”, mentre Marianna Caronia (Noi Moderati) definisce il provvedimento “una vittoria attesa e conquistata”, pur esprimendo rammarico per la mancata introduzione dei Keller. Per Caronia si tratta di «una battaglia di dignità e legalità», con l’obiettivo di arrivare al tempo pieno entro il 2026.

Opposizione durissima: il M5S denuncia “una delle pagine più basse dell’Ars”

Diametralmente opposta la lettura del Movimento 5 Stelle. Il capogruppo Antonio De Luca definisce la finanziaria «un disastro politico e morale», denunciando una manovra «nata male e cresciuta peggio», priva di visione e gonfiata fino a 134 articoli, molti dei quali, sostiene, eliminati grazie all’azione del gruppo.

Parole durissime anche sul clima d’Aula: «Scene inaccettabili, risse verbali, deputati accalcati per portare a casa qualcosa per sé. Un momento tra i più bassi della storia dell’Ars».

Sulla stessa linea il vicepresidente M5S Nuccio Di Paola, che parla di maggioranza “allo sbando” e di accuse infondate nei confronti delle opposizioni: «Le tensioni interne dimostrano l’esplosione dell’ormai ex maggioranza».

Una manovra che divide profondamente il Parlamento siciliano: da un lato il governo regionale e le forze di maggioranza parlano di crescita, coesione sociale e stabilità; dall’altro le opposizioni denunciano metodo, clima e contenuti, evocando una crisi politica profonda. Resta ora la sfida della concreta attuazione delle misure approvate e della tenuta della maggioranza nei prossimi mesi.