PALERMO – In un’Assemblea regionale siciliana rovente, dove tra Pd e M5s all’opposizione e maggioranza il clima politico è tutt’altro che sereno (vedi la mozione di sfiducia a Schifani), c’è stato un momento in cui la tensione ha lasciato spazio alla “collaborazione politica”, o meglio, alla cabala.
Succede tutto mercoledì, poco prima che Pd e M5s abbandonassero per protesta i lavori della commissione Bilancio, quando l’atmosfera era ancora relativamente conciliante. Lì è andato in scena un siparietto con protagonisti l’assessore all’Istruzione Mimmo Turano, il capogruppo M5s Antonio De Luca e il deputato Pd Fabio Venezia.
Tema centrale il Lotto.
«12 e 48»: De Luca profetico…
A raccontare la scena è lo stesso Turano all’Ansa. «Mercoledì scorso ero in commissione – spiega – a un certo punto entra De Luca, va verso Venezia, gli dà una pacca sulla spalla e gli dice: 12 e 48. Gli chiedo: “Antonio, ma cosa significa?”. Niente, nessuna spiegazione. Allora gli dico: giochiamoli al Lotto. Lui mi guarda e se ne va. Mi rivolgo a Venezia, ma anche lui fa finta di niente».
A quel punto entra in scena il presidente della commissione, Dario Daidone. «Dario, dammi 20 euro: dobbiamo giocare due numeri», propone Turano. L’idea piace e il deputato Giorgio Assenza ascolta e sgancia 20 euro. Lo stesso fa Giuseppe Lombardo che non vuole restare fuori: «Mimmo, tieni i miei 20 euro, tu sei un tipo fortunato».
Finita la seduta, l’assessore va in tabaccheria e gioca 12 e 48.
Colpo di scena: la maggioranza incassa
Ventiquattro ore dopo, la sorpresa: i numeri escono sulla ruota di Milano.
«Se fossero usciti a Venezia avremmo vinto di più – ride soddisfatto Turano – ma va bene così. Che dire: il M5s dà i numeri, il Pd si astiene e il governo vince». Una ricostruzione ironica ma che potrebbe sembrare una sottile analisi politica delle vicende all’Ars.
De Luca: «Potevo dire 13 e 90…»
Raggiunto al telefono, il capogruppo M5s Antonio De Luca scoppia a ridere: «Ha vinto davvero?», chiede divertito. Ma il mistero dei numeri resta: cosa significano 12 e 48? «Nulla – ammette De Luca – avrei potuto dire 13 e 90. Era solo una battuta goliardica, senza alcun senso».
Insomma, i numeri tornano alla maggioranza su indicazione dell’opposizione che però resta “a bocca asciutta”.
Scenario che De Luca & Co. vorrebbero evitare quando i numeri in gioco saranno quelli della manovra finanziaria che l’Ars si appresta a votare.



