Vaccini, la Sicilia non si protegge: l’isola ancora sotto la soglia di sicurezza

PALERMO – Migliora, seppur di poco, la copertura vaccinale in Italia malgrado non tutte le regioni dello stivale riescano ancora a rientrare nella soglia di sicurezza.

Tra regioni e province autonome, soltanto 11 sono le aree capaci di garantire una copertura vaccinale media del 95%, la percentuale raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che certifica l’immunità di gregge, la forma di protezione indiretta che mette al sicuro anche quei soggetti che, per motivi di salute, non possono sottoporsi a vaccinazione.

Tra le regioni “cattive” che non riescono ancora a rientrare nella percentuale di sicurezza figura la Sicilia. La nostra regione, infatti, risulta essere una delle meno virtuose dello stivale a causa delle poche vaccinazioni effettuate. Le altre regioni fanalino di coda sono la provincia autonoma di Bolzano, il Friuli-Venezia Giulia e le Marche. In base a ciò, la Sicilia è la regione peggiore del meridione in tema vaccinazioni. Un dato drammatico per la popolazione siciliana che, in questo modo, resta esposta al rischio malattie più del resto d’Italia.

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute relativi alle coperture vaccinali a 24 mesi, con dati aggiornati a dicembre 2017, in nessun tipo di antigene la Sicilia riesce a immunizzare il 95% dei nuovi nati. L’atteggiamento di resistenza da parte dei siciliani contribuisce, inoltre, ad abbassare la percentuale della copertura nazionale, che si attesta attualmente al 94,54%.



Dando uno sguardo al vaccino esavalente, in Sicilia i bambini immunizzati per polio, difterite, tetano e pertosse sono il 91,33%, almeno tre punti percentuali in meno rispetto la media nazionale. Simile anche il dato per epatite B (91,32%) e haemophilus influenzae di tipo B (91,31%). Numeri che costituiscono la terza percentuale più bassa d’Italia.

La situazione peggiora quando si sfogliano i dati relativi a morbillo, parotite e rosolia. I nuovi nati immunizzati nell’isola sono soltanto l’85,63%, ben sei punti percentuali al di sotto della copertura nazionale e il dato peggiore tra tutte le regioni italiane. Una tendenza negativa che fa venire in mente la grave epidemia di morbillo che è esplosa in primavera in tutta la Sicilia, costringendo molte città a varare piani operativi per porre freno alla minaccia.

Il rischio malattie per carenza di vaccinazioni non riguarda esclusivamente i più piccoli ma interessa anche i bambini di età maggiore fino ad arrivare all’adolescenza. I diciottenni siciliani sono infatti i meno immunizzati d’Italia. Le vaccinazioni per polio, difterite e tetano si fermano intorno al 38% mentre la media nazionale oscilla tra il 67 e il 70%. Insomma, il circuito delle vaccinazioni in Sicilia non gode certo di buona salute.