Trasferimenti scuola, l’algoritmo che non convince

Trasferimenti scuola, l’algoritmo che non convince

PALERMO – La battaglia continua. Troppe anomalie, troppe cose non convincono i docenti in seguito all’assegnazione delle cattedre per l’anno scolastico che avrà inizio tra poco più di un mese.

A farsi promotrice di questa lunga battaglia è la professoressa Maria Pia Labita. Lei, che non rappresenta alcun sindacato, né tanto meno vuole essere una sindacalista, è riuscita a coinvolgere numerosissime persone e a farle scendere in piazza per manifestare. Il nocciolo della questione, sostanzialmente, è uno: “Vorremmo tanto capire quale sia il criterio dell’algoritmo. Abbiamo chiesto anche al Miur, ma in sostanza siamo noi a doverci rendere conto dell’errore”.

Sembra, quindi, che nessuno sappia il criterio secondo cui il sistema abbia assegnato le cattedre: “Io, per esempio, sono stata mandata in una scuola dove non avevo fatto neanche richiesta. Milano, città per cui avevo preferenza, però, non è neanche stata riempita. Come funziona?”.

In sintesi, il problema sta nel sistema e nell’incrocio dei dati, secondo un criterio non ben definito, ma che lascia spazio ad ampie polemiche: “Credo proprio – prosegue la Labita – che il governo abbia creato un sistema basato sul criterio della clientela e non sui punteggi”.

A questo punto, spazio alle considerazioni sulla manifestazione di oggi e su quella che verrà: “Siamo soddisfatti per la grande partecipazione che abbiamo avuto. Ma, ancor di più, per l’importanza che il prefetto ha dato a questo argomento. Per quanto riguarda le altre manifestazioni, l’appuntamento dovrebbe essere fissato per il prossimo 12 agosto davanti all’USR, dove il gruppo di manifestanti dovrebbe essere accolto dalla dottoressa Altomonte (direttrice dell’ente, ndr).