Ripresa attività scolastiche, Lagalla a NewSicilia.it: “Carenza locali tra 8 e 10 %, monitoriamo ogni giorno”

Ripresa attività scolastiche, Lagalla a NewSicilia.it: “Carenza locali tra 8 e 10 %, monitoriamo ogni giorno”

PALERMO – La ripartenza delle attività didattiche nelle scuole, fissata per il prossimo 14 settembre, è distante solo una settimana e nella nostra isola il dibattito è sempre aperto su quello che sarà lo scenario per l’anno scolastico 2020/21. Lo scorso 27 agosto è stato firmato da parte dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Siciliana, della Conferenza Episcopale Siciliana, dell’Anci Sicilia e dell’Ufficio Scolastico Regionale il Protocollo di collaborazione locale per la ripresa dellattività scolastica ed educativa.

Un accordo quest’ultimo nato per favorire lutilizzo degli spazi parrocchiali o più semplicemente appartenenti agli enti ecclesiastici per le prestazioni didattiche pubbliche. A inizio mese è arrivata l’ufficialità della decisione da parte del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, della ripresa per il prossimo lunedì, pur lasciando la facoltà ad alcuni responsabili di istituto di far slittare lapertura al 24 settembre.

Di questo avviso sono i sindaci di Taormina e Giardini Naxos, nel Messinese, in base soprattutto all’aumento dei casi di positività al virus. Lo scorso 2 settembre il Prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha convocato un incontro nel quale si è parlato delle criticità degli istituti scolastici del territorio metropolitano etneo.

L’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, Roberto Lagalla, intervenuto ai nostri microfoni, spiega come si stia cercando di colmare le mancanze e come l’eventuale diffusione del virus all’interno degli edifici in cui si svolgeranno le lezioni si possa tenere sotto controllo. Grande attenzione viene riservata ai trasporti, mentre per le università i rettori studiano le loro soluzioni.

“Sono in corso le ultime ricerche – afferma Lagalla – di locali laddove c’è ancora una carenza. Quest’ultima in questo momento è tra l8 e il 10 % e la situazione la stiamo monitorando ogni giorno. È chiaro che le scuole partiranno raggiungendo con gradualità lo standard di funzionamento, anche perché il Ministero della Pubblica Istruzione completerà la distribuzione dei banchi entro ottobre. Le scuole sono nelle condizioni di poter iniziare, sia perché c’è una chiara possibilità di tracciare ogni forma di contagio che perché vengono messe in campo tutte le misure di sicurezza sanitarie. Questa settimana chiederemo ai Comuni quali saranno le eventuali esigenze di trasporti aggiuntivi, tenendo conto che per quelli urbani laccesso è consentito al 100 %, mentre per quelli extraurbani è dell80 %. Questo dovrebbe far sì che lo Stato compensi i maggiori costi per il 20 % aggiuntivo, ma bisognerà anche capire con gli enti locali e con l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture quali siano le linee che effettivamente hanno bisogno di un potenziamento o di una diversificazione degli orari. L’università è di competenza autonoma dei rettori e i criteri che loro seguiranno si rifaranno alla disponibilità dei luoghi e alla sicurezza sanitaria. Penso che sia le università che i licei faranno un ricorso più ampio, rispetto alle scuole, a una didattica mista, parte in presenza e parte a distanza. Sono realista, non nascondo i problemi, ma nello stesso tempo penso che essi non siano insormontabili. Il distanziamento si tenderà a garantirlo sempre nella prevista misura di un metro e laddove esso possa non essere temporaneamente conseguibile si dovrà adottare l’uso della mascherina“.