Un nuovo murales dedicato a Paolo Borsellino vicino via D’Amelio a Palermo: le parole dell’artista Andrea Buglisi

Un nuovo murales dedicato a Paolo Borsellino vicino via D’Amelio a Palermo: le parole dell’artista Andrea Buglisi

PALERMO – In occasione del 33esimo anniversario della Strage di via D’Amelio, un noto artista palermitano, che negli anni ha presentato/esposto le sue opere attraverso mostre, eventi e iniziative di vario genere, ha consegnato un murales dedicato a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

Il nuovo murales dedicato a Paolo Borsellino

L’autore è Andrea Buglisi, che dal 2018, ha come obiettivo quello di veicolare messaggi sociali come la lotta alla mafia e il rispetto verso l’ambiente ad un pubblico sempre più ampio e trasversale. Inoltre, Buglisi è attivo nell’ambito della rigenerazione urbana di quartieri e luoghi “delicati” e in parte degradati, tramite interventi artistici individuali e collettivi di opere pubbliche e Street Art che, a volte, ricoprono più facciate dello stesso edificio.

L’opera vicino via D’Amelio a Palermo

A pochi passi da via D’Amelio, luogo della strage del 19 luglio 1992, sorge un’opera che aprirà la strada ad un centro polifunzionale (giovanile/sportivo/educativo), situato nell’area dell’ex Fly Tennis e intitolato proprio a Paolo Borsellino.

Anche stavolta, Andrea Buglisi ha deciso di imprimere in maniera indelebile gli eroi che hanno contrastato la criminalità organizzata. Al centro del dipinto, il giudice Paolo Borsellino da piccolo, stringe tra le mani l’iconica agenda rossa. Questa scena rappresenta una metafora della verità da custodire e tramandare. Al suo fianco, la figura dell’amico e collega Giovanni Falcone, insieme alla Fiat 126 carica di esplosivo. Sopra e lateralmente al veicolo, vi sono dei corvi, che simboleggiano la mafia e che poi si trasformano in gabbiani, segno di libertà e speranza.

La mattina di giovedì 17 luglio, l’artista ha consegnato l’opera, promossa/commissionata da Vivi Sano, in collaborazione con la Kleíse e Caritas Diocesana di Piana degli Alanesi, sia a Manfredi Borsellino che all’intera comunità, la quale potrà, nel miglior modo possibile, prendersene cura. Il murales, pensato per dialogare con i giovani mediante un linguaggio visivo pop e contemporaneo, racconta la figura dei magistrati con immagini forti, potenti e simboliche.

L’intervista all’autore Andrea Buglisi

Ecco le parole dell’artista Andrea Buglisi, nel descrivere/raccontare il murales dedicato a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

Il murale si sviluppa in orizzontale – spiega l’artista come una narrazione visiva frammentata, in cui memoria, giustizia e impegno civile s’intrecciano in un linguaggio grafico contemporaneo, pensato per parlare soprattutto alle nuove generazioni. L’opera rende omaggio a Paolo Borsellino e alla sua eredità morale, ponendo l’accento su momenti simbolici della sua vita, accanto alla figura inseparabile dell’amico e collega Giovanni Falcone“.

L’importanza della figura di Giovanni Falcone

Sulla sinistra – prosegue Buglisiemerge la figura adulta di Borsellino, ritratto in una posa composta ma immersa in un’atmosfera tesa, carica di presagi. Accanto, si riconosce Giovanni Falcone, figura chiave e alleato nella lotta alla criminalità organizzata. La sua presenza silenziosa è segno di un’amicizia profonda e di un destino condiviso. Forme geometriche e segni visivi richiamano l’ambiente urbano e il contesto complesso della lotta alla mafia. Più al centro, gli elicotteri in volo e l’edificio iconico evocano la strage di via D’Amelio, non come morboso feticcio da mostrare in bacheca, ma rappresentata in chiave simbolica attraverso contrasti cromatici forti e silhouette grafiche“.

L’iconica agenda rossa di Paolo Borsellino

Al centro Paolo, colto in un intimo momento di spensieratezza e sorridente, fa un gesto potente, che richiama la vittoria della legalità sulla mafia alla conclusione del maxiprocesso, ma che dimostra anche la sua grande autoironia. Sullo sfondo, la profondità sconfinata del “suo” mare. Altro elemento centrale – continua – è la figura di Paolo bambino, che stringe tra le mani la celebre agenda rossa, emblema del mistero, della verità cercata e mai del tutto rivelata. È un gesto che suggerisce continuità: il bambino che è stato diventa il magistrato che sarà, e con lui l’impegno che oggi dev’essere raccolto e che richiede ancora indagini approfondite e verità“.

La Fiat 126, tra esplosivo, corvi e gabbiani

A chiudere la composizione, una Fiat 126 sormontata da corvi sintetizza con forza il momento tragico della pianificazione dell’attentato, trasformato però in un messaggio di memoria attiva e resilienza. I corvi, emblema della mafia, si trasformeranno in gabbiani. Il suo sacrificio – afferma Andrea Buglisinon è stato vano, ma ha generato libertà, consapevolezza e desiderio di riscatto“.

Il murale – conclude – parla attraverso un linguaggio che cattura l’attenzione dei giovani, con colori vibranti, trame grafiche e segni che richiamano l’immaginario urbano e contemporaneo. Una narrazione pensata non solo per commemorare, ma per trasmettere valori, domande e consapevolezza ai cittadini di oggi e di domani. Un’opera per ricordare, ma soprattutto per tramandare“.

 

Murales Paolo Borsellino