A Palermo storie di ragazzi fuggiti dalla guerra

A Palermo storie di ragazzi fuggiti dalla guerra

PALERMO – Ieri pomeriggio ha avuto un gran successo la performance dei minori stranieri non accompagnati di ItaStra, che ha avuto luogo all’Università di Palermo.

Nella giornata di ieri, 9 ottobre, numerosi studenti, insegnanti, tirocinanti, ragazzi e ragazze da tutto il mondo si sono riuniti nella stracolma aula del Complesso Sant’Antonino dell’Università di Palermo.

Pur di ascoltare le storie di viaggi disperati e di sbarchi pieni di speranza, il pubblico ha deciso di sedersi a terra.

Sono accorsi numerosi al fine di mostrare la loro sensibilità ai temi dell’accoglienza e dell’integrazione sociale, messi in scena attraverso la  performance “Echi della lunga distanza. Laboratorio. Lettere dopo lo sbarco“, cordinata da  Yousif Latif Jaralla.

I ragazzi minori stranieri non accompagnati sono stati inseriti da mesi nei programmi di inclusione linguistica della Scuola di Lingua italiana per Stranieri. (ItaStra).

Gli artisti Antonio Gervasi e Riccardo Palumbo hanno realizzato meravigliose foto e musiche appositivamente per questo spettacolo.

Sadik, Ama, Rosemarym, Mad, Khlifa, Amadou, Saikou e Kirolos in veste di attori hanno dato voce alle storie dei loro coetanei che, come loro, hanno attraversato da soli il Mediterraneo. Tutti loro hanno intrapreso un viaggio alla ricerca di un futuro diverso.

Tante le speranze raccontate dai ragazzi. Maris, una ragazza che in Nigeria ha salutato sua madre, spera di poterla portare in Italia grazie ai soldi che potrebbe guadagnare nel giorno in cui realizzerà il proprio sogno: aprire un negozio.

Narrati anche i momenti tragici della traversata, tra onde alte come palazzi e una barca con cento persone sopra. Anche se alla partenza erano in 250.

 “Se vuoi giudicarmi, indossa le mie scarpe” ha detto alla fine dello spettacolo il narratore e regista iracheno Yousif Latif Jaralla. Solo mettendosi nei panni dei giovani migranti si potrà comprendere il loro vissuto e la voglia di un nuovo futuro al di là delle coste della Libia.

Dopo lo spettacolo si è potuto prendere parte a tre laboratori di tecniche didattiche per l’apprendimento linguistico condotti da docenti della ItaStra: l’Autobiografia linguistica, il Total Physical Response e Fonetica e teatro.

Terminati i laboratori il pubblico è rimasto senza parole, come Alessandra che ha affermato: “Il modo migliore per chiudere un pomeriggio iniziato con l’intensa performance dei ragazzi. Torno a casa piena di stimoli e suggestioni che adesso ho bisogno di mettere in ordine per assaporarli ancora di più ed utilizzarli nel mio percorso formativo”.