Oggi festa autonomia siciliana tra cortei di commemorazione e di protesta

Oggi festa autonomia siciliana tra cortei di commemorazione e di protesta

PALERMO – Scuole chiuse ed aule vuote oggi a Catania per la festa dell’autonomia siciliana. Ma siamo certi che gli studenti insieme con le loro famiglie conoscano davvero l’evento che si festeggia oggi? 

Ci poniamo questa domanda per capire se in questi anni è stato dato giusto risalto non solo alla ricorrenza ma anche a ciò che ne deriva in merito al funzionamento del governo siciliano.

Sono trascorsi sessantanove anni da quando, il 15 maggio del 1946 il re Umberto II di Savoia concedette alla nostra isola l’autonomia speciale, disciplinata da uno statuto speciale (art. 116 della costituzione italiana), che dotò la Sicilia di ampia autonomia politica, legislativa, amministrativa e finanziaria.

Anche se alcune prerogative statuarie a oggi non sono attuate in quanto mancano le corrispondenti norme di attuazione dello Statuto che devono essere emanate dalla commissione paritetica Stato – Regione.

Pare che questo “regalo” sia stato considerato un viatico per scongiurare il separatismo guidato dal movimento indipendentista siciliano, che all’indomani dello sbarco alleato del luglio 1943 era uscito dalla clandestinità in cui era stato sotto il periodo fascista, chiedendo l’affrancamento della Sicilia dallo Stato Italiano.

Per commemorare questa data sono stati organizzati eventi in alcune città siciliane  tra cui spiccae quello delle 12 a Villa Malfitano, a Palermo, dove sarà stipulata una convenzione tra la Regione siciliana, la Prefettura di Palermo, il Comune di Isola delle Femmine e l’Anas per la riqualificazione del Giardino della Memoria “Quarto Savona Quindici”, che si trova sotto la stele posta lungo l’autostrada A29 in direzione Palermo, in memoria della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio del 1992, dove morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

Così come riguardo a tutti gli eventi degni di nota però non mancheranno le manifestazioni di protesta e dissenso. Alle ore 15,30, infatti,  dai Quattro Canti e piazza Vigliena del nostro capoluogo di regione, sino a piazza Verdi, si snoderà un corteo “per rivendicare il diritto della Sicilia all’autodeterminazione e al riscatto da una classe politica mediocre”.

L’idea degli organizzatori della manifestazione corre parallela a quella dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo che nel 2010, dopo un periodo di interruzione, fece in modo di riprendere la festa: “Il governo nazionale insieme con quello locale ha fatto in modo che un giorno così importante per i siciliani si svuotasse di significato”.

“In effetti così è stato per tutti i governi che si sono succeduti – prosegue l’ex presidente -.  Una delle espressioni più alte del principio giuridico della parità tra Regione e Stato era l’Alta Corte – conclude Lombardo -. Quest’ultima, a differenza di quanto successo sino a ieri con il commissario dello Stato che verificava la compatibilità delle leggi regionali con quelle dello Stato, aveva il potere vicendevole di vagliare la compatibilità delle leggi dello Stato con lo Statuto. Così la Regione è stata privata della parità che doveva avere con lo Stato“.