La Sicilia attraverso gli occhi e le storie dei suoi scrittori

La Sicilia attraverso gli occhi e le storie dei suoi scrittori

PALERMO –  Ci sono molti modi per conoscere un territorio. Si possono visitare i borghi antichi o assaggiare i piatti caratteristici, e ancora, visitare le attrazioni turistiche più note. Ma c’è un percorso alternativo che permettere di scoprire e capire un Paese e la sua storia: quello letterario.

Conoscere la Sicilia attraverso gli scrittori siciliani che l’hanno raccontata permette di entrare in contatto con punti di vista e con realtà non troppo note.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nato a Palermo nel 1914, di origini nobile, rimase sempre molto legato alla sua terra, specialmente alle città di Palermo e a Santa Margherita Belice, residenza estiva dello scrittore, per cui provava un vero e proprio amore.

Il “Gattopardo” nasce tra i tavolini dei bar Caflish e Mazzara, che l’autore frequentava assiduamente.

Il romanzo è ambiente in Sicilia per esprimere al meglio il punto di vista del principe di Salina che coincide con quello del narratore-autore. Assumendo un punto di vista critico nei confronti dell’immobilismo della Sicilia ed esprimendo una visione del mondo pessimistica.

Leonardo Sciascia nasce a Racalmuto, nell’entroterra agrigentino, l’8 gennaio 1921.
Favole della dittatura, pubblicato nel 1950, denuncia gli orrori della dittatura fascista, e di tutte le dittature e le tirannie.
Il 1970 de La corda pazza, una raccolta di saggi su cose siciliane in cui l’autore esprime la sua idea di “sicilitudine”.
L’impegno civile e la denuncia sociale dei mali che affliggono l’Isola ritorneranno spesso nei suoi scritti.
Con “I Giorni della Civetta” Sciascia denuncia e affronta il tema della mafia. E, attraverso le contrapposizioni tra i personaggi, li divide tra coloro che la vedono e coloro che ne negano la presenza.
In un articolo pubblicato nel 1982 sul Corriere della Sera, rispondo a chi lo definiva come un esperto di mafia: “Non c’è nulla che mi infastidisca quanto l’essere considerato un esperto di mafia o, come oggi si usa dire, un ‘mafiologo’. Sono semplicemente uno che è nato, è vissuto e vive in un paese della Sicilia occidentale e ha sempre cercato di capire la realtà che lo circonda, gli avvenimenti, le persone. Sono un esperto di mafia così come lo sono in fatto di agricoltura, di emigrazione, di tradizioni popolari, di zolfara: a livello delle cose viste e sentite, delle cose vissute e in parte sofferte…”.

Impossibile non parlare di  Andrea Camilleri, autore siciliano nato ad Agrigento nel 1925.
L’Isola acquista un’ulteriore fama nazionale e internazionale grazie ai racconti che vedono come protagonista il commissario Montalbano, trasformati anche in fiction televisiva. Ha appassionato numerosi lettori e spettatori.
I racconti vengono spesso ambientati in città immaginarie come Montelusa e Vigata; ma l’atmosfera siciliana e le ambientazioni sono più reali che mai.

Fonte immagini Wikipedia – Fonte immagine in evidenza Pixabay