In mostra opere degli anni 60 e 70 alla Galleria Prati di Palermo

PALERMO – Fino al 30 luglio rimarrà in esposizione alla Galleria Prati, in Via Quintino Sella 77 a Palermo, una mostra di opere degli anni 60 e 70 (Schifano, Guccione, Funi, Carreca e Rotella sono solo alcuni dei prestigiosi nomi in mostra) provenienti dalla collezione privata della gallerista, la sig.ra Franca Prati, in buona parte realizzazioni grafiche originali del periodo in cui questa arte cominciava ad avere una rinnovata ed esuberante attenzione da parte degli autori, e un gran riscontro tra critici e pubblico.

La maggior parte delle opere presentate è accompagnata da cataloghi d’arte e da pubblicazioni che ne documentano il valore e il seguito ottenuto e che testimoniano il ruolo lungimirante e pionieristico della sig.ra Prati che, giovanissima, dopo alcune esperienze sul campo e collaborazioni con gli esperti del tempo aprì la propria galleria nel 1979, nello stesso palazzo Rutelli in cui tuttora si trova.

Per l’occasione, NewSicilia.it ha deciso di intervistare la sig.ra Prati, per conoscere la storia della galleria che è intrecciata con la storia dell’arte siciliana e non solo, negli ultimi 40 anni e per sapere da dove deriva l’idea di questa retrospettiva e perché la particolare attenzione alle tecniche grafiche.

La collezione in mostra in questi giornidice Franca Praticomprende sia opere uniche che grafica, perché proprio in quegli anni la grafica aveva assunto un posto particolare nel mercato dell’arte e soprattutto perché realizzata con il diretto intervento dell’artista, la qual cosa non si può affermare con la stessa certezza oggi, dove l’intervento dell’artista è quasi nullo e tutto viene realizzato meccanicamente: il cosiddetto offset”.

Le opere esposte fanno parte della sua collezione e sembra anche che sia loro particolarmente legata.

Le apprezzo davvero molto, il valore aggiunto per me è aver conosciuto gli artisti e aver visto i loro atelier e come lavoravano. Parliamo dei primordi dell’arte contemporanea, della transavanguardia e della Pop Art; in quel momento era un discreto azzardo puntare su forme d’arte che non tutti comprendevano e che non avevano ancora avuto i tanti riconoscimenti che seguirono da lì a poco. Ma ero già una vera appassionata, avevo la fortuna di frequentare un vivace e colto ambiente di artisti e colleghi, con molti dei quali ho continuato a collaborare per anni e credo di aver riconosciuto la maestria e la dedizione con cui si realizzavano queste incisioni, litografie, acqueforti e serigrafie e la freschezza dei soggetti. Personalità magnetiche e affascinanti a volte difficili, ma di sicuro non ci si annoiava”.

La maggior parte delle opere presentate al momento in galleria sono opere pubblicate e che hanno anche girato molto, come del resto attestano i cataloghi e le schede con cui le accompagna e in molti casi la sua galleria è citata dagli artisti nelle loro pubblicazioni. Cosa significa per un gallerista mantenere così a lungo i rapporti con un’opera e il suo autore?

Credo che la cosa vada letta nei due sensi: da una parte conferma la mia attenzione per questi percorsi d’artista, dall’altra è forse un riconoscimento di un lavoro svolto con serietà negli anni. Il ruolo del gallerista è infatti duplice; si tratta di riconoscere il valore di un artista e offrirgli le migliori occasioni di circuitazione e visibilità ma anche aiutare i meritevoli che muovono i primi passi sulla scena e nel mercato”.

 

Nella sua carriera ha lavorato con artisti provenienti da ogni parte del mondo, come è riuscita ad incrociarli?

Da subito ho cercato di avere uno sguardo assolutamente internazionale, considerando i migliori artisti siciliani come una parte del panorama complessivo. Già l’inaugurazione della galleria ha avuto in mostra opere di Picasso, Mirò, Warhol e Dalì. Credo e ho sempre creduto in quello che faccio e quindi mi sono rivolta direttamente alle opere che mi interessava portare a Palermo con le idee chiare e una buona capacità organizzativa”.

Cosa dobbiamo aspettarci per l’immediato futuro?

“Dopo la pausa di agosto, la galleria avrà probabilmente per poco tempo ancora in mostra le attuali opere, mentre mi preparo a sostituirle con la prossima mostra che sto organizzando per l’autunno e che sarà divisa tra i locali della galleria e le sale e giardini dell’Orto Botanico di Palermo. Si tratterà di una mostra sulla Pop Art Giapponese che coinciderà con i festeggiamenti per il 150° anniversario dei rapporti diplomatici tra Italia e Giappone. Saranno presenti molti grandi nomi del panorama artistico giapponese contemporaneo, Takashi Murakami sarà uno di loro. Gli ambienti dell’Orto Botanico sono una cornice ideale per questa manifestazione e alcuni scultori e pittori realizzeranno anche delle opere sul posto, immersi tra la vegetazione dei giardini”.

Per contattare la Galleria Prati ed avere notizie sugli orari d’apertura e sulle prossime iniziative, è possibile chiamare al numero 091/320368.

Davide Bologna