PALERMO – Il consiglio comunale di Palermo ha votato il cosiddetto iter di pre dissesto del Comune con 19 voti favorevoli e 4 astenuti.
Si tratta di un buco di ben 80 milioni di euro per chiudere un bilancio che si aggira intorno al miliardo e 300 milioni. Italia Viva, che fino a qualche mese fa era nella giunta guidata da Leoluca Orlando, ha deciso di votare a favore per cercare una soluzione tecnica alla situazione di grave crisi del comune.
“Non abbiamo debiti nei confronti di terzi – sottolinea l’assessore al bilancio Sergio Marino – ma purtroppo crediti non riscossi”.
Una linea ribadita anche dal sindaco Leoluca Orlando: “Palermo, a differenza di altre grandi città del nostro paese, ad esempio Roma, Torino e Napoli, ha sempre tenuto in ordine i propri conti senza alcun sovraindebitamento – sottolinea – e ha garantito i servizi essenziali nei limiti consentiti dal quadro finanziario. Il Comune di Palermo, infatti, è in condizioni di sovra accreditamento, non riesce cioè a riscuotere quanto dovuto subendo la fallimentare gestione di Riscossione Sicilia, l’agenzia regionale”.
Dal momento in cui la delibera diventa esecutiva, la giunta ha 45 giorni di tempo per presentare il cosiddetto “piano di riequilibrio” che prevede tagli appunto per 80 milioni oppure valutare nuove entrate.
“In realtà – sottolinea l’assessore al bilancio – abbiamo già tagliato, bisogna trovare nuove entrate, per esempio attraverso la vendita di immobili”.
Nel frattempo l’opposizione in consiglio attacca l’amministrazione. Dice Dario Chinnici, capogruppo di Italia Viva: “La città fa i conti con strade dissestate, servizi al lumicino e conti in profondo rosso – dichiara Dario Chinnici, capogruppo di Italia Viva -. Abbiamo votato una delibera che sancisce il fallimento di Orlando e di un’amministrazione sorda agli appelli lanciati dalla politica, ma anche dalla Corte dei conti. La giunta non sarà in grado di presentare un piano credibile, l’unica soluzione sono le dimissioni del sindaco e il ritorno alle urne”.
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Scarpinato: “Il comune è in dissesto adesso, i conti fanno acqua da tutte le parti e per evitare il fallimento Orlando lascia in eredità tagli da spalmare in dieci anni, ipotecando il futuro dei nostri giovani, non ha più alternative, se ne vada e liberi la città”.
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