Violenza sulle donne: la vera emergenza italiana

Violenza sulle donne: la vera emergenza italiana

PALERMO – Se in Italia c’è un’emergenza, questa è quella della violenza sulle donne. Il Dipartimento per le pari opportunità ha pubblicato il 9 luglio i dati sul primo motitoraggio effettuato.

I centri anti violenza in Italia sono 338, diffusi su tutto il territorio nazionale, accolgono le donne che hanno bisogno di aiuto. L’obiettivo principale di queste strutture è quello di dare un primo soccorso alle donne e ai loro figli in difficoltà.

Ma, ciò che è più importante, il principale scopo è quello di portare le vittime a un’emancipazione economica e psicologica che le renda libere. Elemento fondamentale di questo percorso è evitare che le vittime ricadano in situazioni di sottomissione.

Le donne che si sono rivolte almeno una volta in un anno 54.706 donne; di queste il 59,6% ha poi iniziato un percorso di uscita dalla violenza“, questo è quanto si legge sul sito ufficiale del Dipartimento.

Fonte immagine: Dipartimento per le pari opportunità

Nello specifico questi centri offrono un supporto su vari livelli: medico, assistenza psicologica e legale. In questo le prestazioni offerte risultano essere di alto livello.

Una carenza risulta esserci nei servizi che si occupa dell’inserimento e di accompagnamento all’autonomia.

Le regioni che presentano il minor numero di queste strutture di accoglienza sono la Basilicata, il Lazio e la Sicilia, dove risulta esserci un centro ogni 100mila donne, contro una media nazionale un po’ più elevata.

La maggior parte delle donne che hanno richiesto supporto, su vari livelli, si trovano al Nord e al Centro. Diminuiscono al Sud, dove sono quasi la metà.

Questi centri ricevono finanziamenti pubblici. Nel 2017 sono stati 255 quelli che hanno avuto accesso a fondi statali e solo 58 hanno ricevuto denaro privato.

Queste strutture rappresentato un fattore importante di sostegno e si aiuto alle donne e ai loro figli, vittime di violenze e soprusi. La maggior parte dei quali avviene tra le mura domestiche.

Di pari passo è necessario effettuare un percorso che coinvolga tutti verso una crescita culturale. È altrettanto importante condannare pubblicare gli atteggiamenti di violenza – fisica e verbale – di cui le donne sono vittime.