PALERMO – Nei giorni scorsi, il personale della IV Sezione Investigativa della Squadra Mobile di Palermo ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Quest’ultima emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo il 28 novembre scorso, su richiesta della Procura. Nei mirino D.S., palermitano di 46 anni, gravemente indiziato di violenza sessuale alla Vucciria di Palermo nell’estate del 2023.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe abusato delle condizioni di inferiorità fisica e linguistica di una giovane turista straniera che non comprendeva l’italiano. L’avrebbe trascinata con la forza all’interno del proprio appartamento e costringendola a subire un rapporto sessuale.
La violenza sessuale alla Vucciria dell’estate del 2023
L’episodio risale a un sabato sera del luglio 2023. La vittima si trovava a Palermo insieme ad alcune connazionali e aveva trascorso la serata nella zona della Vucciria. Qui il gruppo aveva conosciuto alcuni giovani palermitani, con i quali aveva proseguito la serata consumando anche bevande alcoliche.
In un secondo momento, dopo aver perso di vista le amiche, la giovane sarebbe stata avvicinata da D.S., che con l’inganno l’avrebbe accompagnata nella propria abitazione. Qui si sarebbe consumata la violenza.
Le indagini e la prova del DNA
L’attività investigativa, coordinata dal II Dipartimento “Violenza di genere, violenza domestica e tutela delle vittime vulnerabili” della Procura di Palermo, si è sviluppata attraverso l’audizione protetta della vittima e l’escussione delle persone informate sui fatti.
Determinanti si sono rivelate le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, che hanno consentito agli investigatori di ricostruire i movimenti della vittima e di individuare in D.S. il presunto autore del reato.
Successivamente, previo consenso dell’indagato, è stato effettuato il prelievo del campione biologico, che ha permesso di accertare l’assoluta concordanza del DNA di D.S. con il profilo genetico ignoto isolato sui campioni prelevati dalla vittima la notte della violenza.
Custodia cautelare in carcere
Le ulteriori attività investigative hanno consentito di raccogliere elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, pienamente condivisi dal Pubblico Ministero titolare del procedimento, che ha quindi richiesto e ottenuto l’applicazione della misura cautelare del massimo rigore.
Nel pomeriggio del 28 novembre, gli operatori della Sezione Investigativa specializzata nei reati sessuali e in danno di minori hanno notificato l’ordinanza all’indagato nel carcere “Antonio Lo Russo – Pagliarelli”, dove l’uomo risultava già detenuto per altra causa.
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