Villa Sofia al centro del mirino, Pullara: “Condizioni disumane al Pronto Soccorso”. Arriva la replica dell’ospedale

Villa Sofia al centro del mirino, Pullara: “Condizioni disumane al Pronto Soccorso”. Arriva la replica dell’ospedale

PALERMO – Carmelo Pullara, vicepresidente della VI Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana che si occupa proprio di salute e sanità, ha commentato la situazione all’ospedale Villa Sofia di Palermo che, secondo le sue parole, non è affatto delle migliori.

Ho visto le condizioni assolutamente disumane in cui versano i pazienti nel Pronto Soccorso del presidio ospedaliero Villa Sofia di Palermo“, spiega.

Inoltre: “I pazienti sono lasciati soli senza alcuna assistenza sanitaria e non si evince alcuna presenza di personale sanitario a tutti i livelli. Le immagini che io stesso ho potuto registrare sono raccapriccianti, molti ammalati sono parcheggiati nei corridoi in solitudine”.

“Alla luce di questa drammatica situazione ho chiesto alla presidente della Commissione Salute l’On. Margherita La Rocca Ruvolo un’audizione urgentissima di tutta la Direzione Aziendale del nosocomio palermitano, dell’assessore per la Salute e del dirigente generale dell’Assessorato affinché chiariscano le ragioni di quanto sta accadendo, per capire se tale disfunzione proviene da una non consona gestione aziendale, ovvero di sistema“, conclude.

La replica

Ecco la replica dell’AOOR “Ospedali Riuniti Villa- Sofia Cervello” alle notizie riguardanti video pronto soccorso presidio Villa Sofia che abbiamo ricevuto e che pubblichiamo integralmente:

Rammarica fortemente che – prima ancora di sapere e di conoscere dettagli e situazione clinica e di contesto operativo sussistente nell’area dell’emergenza del Pronto Soccorso del Presidio Villa Sofia nell’ora e nel giorno in cui tale video viene girato – si emettano giudizi sulla qualità dell’assistenza sanitaria offerta dalla nostra AOOR, di cui certamente i pochi secondi di registrazione video non possono essere il parametro di misura.  La semplice visione del video senza i commenti, molto offensivi, porterebbe a considerazioni alquanto differenti rispetto al giudizio fuorviante che intenderebbe comunicare il narrante. La realtà complessa che contraddistingue un Pronto Soccorso andrebbe, infatti, valutata in base a una serie di dati caratterizzanti la qualità assistenziale e gestionale/organizzativa, tra l’altro recentemente oggetto di apposita attività di controllo, con risultati positivi, da parte di una delegazione regionale. Le polemiche sul punto offendono l’abnegazione e gli sforzi massacranti che tutti gli operatori sanitari svolgono quotidianamente nel nostro come in altri pronto soccorso.

Tali immagini, dunque e certamente, non testimoniano, per esempio, i 60 accessi presenti in quel momento; non spiegano che gli operatori erano impegnati in codici rossi, non illustrano ancora come molti di essi non fossero presenti nelle aree di transito riprese, in quanto impegnati in quell’ora anche a preparare terapie e/o in altre azioni mediche. Si rappresenta, inoltre, che le barelle in pronto soccorso – non essendo questa un’area deputata alla degenza ordinaria – sono la regola, in quanto il PS è un’area di emergenza e non certo di ricovero ordinario.

La Direzione Strategica aziendale ha tempestivamente attivato un percorso di verifica e controllo di quanto accaduto; ciò a tutela delle persone ospedalizzate, in linea con le disposizioni del garante della privacy e delle norme vigenti sul punto, nonché dei profili legati alla deontologia inerente la diffusione a mezzo stampa e provvederà ad attivare idonee azioni legali nei confronti di chiunque dovesse diffondere a sua volta un video di per sé impubblicabile, al contempo, evidenziando che per il profilo social è in corso denuncia alla polizia postale“.

Immagine di repertorio