PALERMO – Gru e trivelle. Questo è quello che si trova attualmente in via Francesco Crispi davanti al porto, per la prosecuzione dei lavori per l‘anello ferroviario e per il collettore fognario.
La viabilità ne sta già risentendo. Proprio per questo residenti e commercianti si sono riuniti nell’associazione “Amari Cantieri” e sono scesi in strada per un sit-in. La protesta nasce dopo l’applicazione dell’ordinanza comunale che prevede il divieto di sosta e fermata lungo lo stradone che costeggia il porto. Chiuso anche il tratto, sempre di via Crispi, lato monte, compreso tra va Gerbasi e via Belmonte.
Come fanno sapere dall’associazione i 700 metri su cui si sono svolti fin’ora i lavori sono costati 170 milioni di euro ma l’opera sarebbe in gran parte rimasta irrealizzata.
“La connivenza – hanno infatti affermato – tra Tecnis e amministrazione autorizza varianti e finanziamenti milionari provocando solo danni alla salute dei cittadini”.
Si tratterebbe quindi di un’espansione inutile visto che nell’area già occupata i lavori non sono ultimati mentre i costi “lievitano da 76 a 172 milioni”.
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