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TERMINI IMERESE – “Riteniamo quella di oggi una svolta importante e quantomeno decisiva a evitare il baratro per la vertenza ex Blutec di Termini Imerese. L’intervento del Ministero dello Sviluppo economico, che ha convocato l’incontro tra attori istituzionali e parti sociali, alla presenza in particolare della rappresentanza regionale dei massimi livelli è un segnale di indubbia rilevanza sull’interesse di voler salvare non solo i livelli occupazionali (diretti e dell’indotto), ma anche l’intera area industriale di Termini Imerese, riqualificandola“.
È il pensiero di Angelo Mazzeo, vice segretario nazionale e segretario regionale della federazione Ugl Metalmeccanici, a margine della videoconferenza alla quale ha partecipato anche a nome del segretario nazionale Antonio Spera, esprimendo anche alcune perplessità sulle tempistiche.
“La soluzione individuata, con la pubblicazione di un nuovo bando, sicuramente ci conforta, anche se i tempi legati alla chiusura della procedura e lo spostamento del margine per il riconoscimento degli ammortizzatori sociali fino a settembre ci convincono poco – continua il sindacalista -. Avere in circa 4 mesi la proroga necessaria dell’amministrazione straordinaria, la verifica della solidità del progetto ‘S. U. D.’, l’individuazione di nuovi partner, con l’avvio dei relativi progetti, è senza dubbio una previsione ambiziosa“.
“Noi, come Ugl, siamo certamente pronti a questa sfida, motivo per cui riteniamo fondamentale il fatto che il tavolo di confronto non sia più finalizzato alle comunicazioni e alle discussioni in ‘zona Cesarini’, ma diventi strumento operativo costante per pilotare la vertenza verso un porto sicuro – sottolinea il Vice Segretario nazionale e Segretario regionale della federazione Ugl Metalmeccanici – È chiaro che sin da subito bisogna comunque pensare a un piano ‘b’ nel caso in cui la burocrazia e le circostanze dovessero (speriamo mai) richiedere l’allungamento dei tempi e quindi l’impellenza di assicurare protezione ai lavoratori.
Infine – conclude Mazzeo – non possiamo rilevare con piacere che, finalmente, gli impiegati diretti e quelli indiretti siano stati equiparati, principio che abbiamo sempre sostenuto affinché le oltre 300 unità lavorative dell’indotto potessero avere gli stessi diritti delle 700 risorse prima Fiat e poi Blutec“.
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