Vele e bandiere premiano spiagge diverse: obiettivo comune migliorare

Vele e bandiere premiano spiagge diverse: obiettivo comune migliorare

PALERMO – La Sicilia con le sue meravigliose spiagge e i suoi panorami mozzafiato ogni anno attrae sempre più turisti. Punto forte dell’isola, dunque, è sicuramente il mare. A questo proposito, infatti, sono molto importanti i premi che ogni estate vengono assegnati ai nostri litorali.

Tra i vari riconoscimenti, vi è l’assegnazione delle vele da parte di Legambiente, insieme con il Touring Club Italiano, che ogni anno monitora la situazione delle spiagge italiane, conferendo un massimo di cinque vele a quelle località balneari, anzi nello specifico ai comprensori turistici, ovvero territori un po’ più ampi del singolo comune, che mostrano di rispettare alcuni criteri.

I parametri utilizzati sono abbastanza rigidi; maggiore attenzione viene rivolta alla qualità delle acque e, più in generale, all’ambiente. Vengono presi in considerazione: il degrado del paesaggio, la biodiversità, lo stato delle aree costiere, la depurazione, i rifiuti, le iniziative per la sostenibilità, la sicurezza alimentare, la struttura sociale e sanitaria e, infine, le attività e i servizi ricettivi offerti ai turisti.

Nonostante i numerosi problemi che affliggono la nostra isola, quest’anno ha raggiunto risultati migliori, ottenendo quattro comprensori a cinque vele, rispetto ai tre dell’anno precedente. Riconfermati, dunque, l’isola di Ustica, l’isola di Salina e il litorale nord trapanese comprendente San Vito Lo Capo, Custonaci ed Erice; nuova entrata, invece, l’isola di Pantelleria.

“Siamo soddisfatti per il buon risultato raggiunto – afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Sicuramente c’è ancora molto da fare e un limite è il fatto che, se la Sicilia si posiziona al secondo posto a livello nazionale, il merito va alle isole minori. Infatti, le zone premiate riguardano le isole piccole, come anche la new entry, e non i territori dell’isola grande”.

Gli aspetti più importante da migliorare sono la depurazione, che spesso in certi Comuni viene praticata poco e male, incidendo inevitabilmente sulla cattiva qualità dell’acqua; e la gestione dei rifiuti, soprattutto la plastica. “Questo materiale rappresenta un grave problema nei nostri mari – continua il presidente -. Infatti, tra le proposte che avanziamo ai Comuni vi è quella di impedire l’uso delle plastiche monouso. Le iniziative e i progetti sono rivolti a tutte le località, anche quelle che con cinque vele, perché i problemi non mancano e bisogna sempre fare di più per non perdere i punti acquisiti”.

Le cinque vele non è l’unico riconoscimento che ogni anno viene conferito alle spiagge siciliane e non solo. Un altro premio sono le bandiere blu, che vengono assegnate alle località costiere europee che soddisfano i criteri di qualità relativi alle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.

I litorali premiati sono, però, differenti. Se le cinque vele sono toccate ai quattro comprensori che abbiamo citato, le bandiere blu sono andate tre in provincia di Messina (Santa Teresa di Riva, Tusa, Lipari), due in quella di Ragusa (Ispica e Ragusa) e una a Menfi nell’Agrigentino.

Dunque, utilizzando criteri più o meno differenti, la Sicilia risulta essere una terra premiata per le sue bellezze, ma allo stesso tempo una terra dove emergono numerosi problemi a livello ambientale, che deve cercare di migliorare al più presto.