PALERMO – Come ogni anno a San Giuseppe la tradizione è stata “onorata”. Circa 30 roghi sono stati accesi per celebrare il proprio Santo. Ieri notte, però, la “festa” non ha avuto un lieto fine.
La tradizione delle vampe è molto antica e consiste nell’accensione di falò a piramide per la vigilia del 19 marzo.
Nelle zone di Kalsa, Guadagna e Zisa, i vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere le fiamme. Ad attenderli, però, c’erano delle bande di ragazzini armati di sassi e pietre che hanno prontamente scagliato contro i vigili del fuoco per ostacolare il loro intervento.
I roghi in questione si trovavano in particolare in strade trafficate e tra palazzine abitate. Il pericolo era elevato per questo motivo l’intervento dei vigili del fuoco è stato immediato. Purtroppo le “vampe” di San Giuseppe hanno acceso anche veri e propri scontri che non si erano mai registrati prima.
L’origine della tradizione è molto antica e legata ai riti purificatori del fuoco: coincide con l’equinozio di primavera, come forma augurale per la fine dell’inverno.
Il rito del fuoco costituisce, oggi, un’offerta al Santo per propiziarsene i favori.
Il significato del rito è diventato cristiano ed è assimilato dalla religiosità popolare.
Foto Repubblica