PALERMO – Altri quattro giovani sono stati identificati e denunciati dalla Polizia di Stato in relazione ai disordini ed agli incendi che hanno distrutto le recenti tradizionali cerimonie di S.Giuseppe nel capoluogo palermitano.
In quella occasione, numerosi quartieri sono stati interessati dall’accensione di vampe e da veri e propri atti di teppismo che hanno coinvolto giovani e residenti scagliatisi sulle forze di polizia e i vigili del fuoco, intervenuti per ripristinare lo stato dei luoghi.
Anche la periferia orientale del capoluogo è stata coinvolta da roghi e tensioni, in particolare la rotonda Norman Zarcone, teatro di incendi e sassaiole.
Le perquisizioni effettuate
Nei giorni scorsi, i poliziotti della sezione “investigativa” del commissariato di Pubblica Sicurezza “Brancaccio”, su disposizione della Procura per i minorenni, hanno effettuato 4 perquisizioni personali a carico di altrettanti giovani, di età compresa tra 14 e i 16 anni.
Anche a seguito degli esiti della perquisizione che ha consentito di rinvenire l’abbigliamento indossato durante gli assalti di S.Giuseppe, i quattro sono stati denunciati per i reati di resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, incendio e danneggiamento.
A riprova di quanto l’edificazione delle torri trasformate poi in vampe fosse animato da propositi teppistici che poco hanno a che vedere con il culto delle tradizioni, nel corso delle perquisizioni è stato ritrovato e sequestrato anche un passamontagna modello “mefisto”, usato durante gli scontri da uno degli indagati per evitare l’identificazione delle forze dell’ordine.
I giovani identificati
Si rammenta che, già nelle scorse settimane, la Squadra Mobile di Palermo aveva identificato 25 giovani e ne aveva denunciato alle competenti autorità giudiziarie 18, di cui 14 minorenni, poiché ritenuti responsabili dei reati di danneggiamento aggravato, getto pericoloso di cose, incendio, resistenza, accensione di fuochi pirotecnici, accensione di bombe carta e petardi.
Tali ipotesi di reato erano maturate nel contesto di scontri registrati in piazza Sant’Anna al Capo, alla Kalsa e Ballarò/Albergheria.
Giova precisare che gli odierni denunciati, sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.