Valentina, morta a 34 anni per dose eccessiva di farmaco chemioterapeutico: Cassazione annulla sentenza per due imputati

PALERMO – La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’appello che condannava l’allora primario del reparto di Oncologia del Policlinico del capoluogo regionale, Sergio Palmeri, e l’infermiera Clotilde Guarnaccia, considerati responsabili del decesso di Valentino Lembo.

Sarà necessario, invece, andare nuovamente in appello per gli altri due medici coinvolti nel caso, gli allora specializzandi Laura Di Noto, precedentemente condannata a 4 anni e 4 mesi, e Alberto Bongiovanni, che aveva ricevuto una riduzione di pena da 7 anni a 4 anni e mezzo per omicidio colposo e falso.

La vittima, colpita da un tumore alla spalla, è morta nel 2011, a soli 34 anni, per aver ricevuto una dose eccessiva di vinblastina (90 milligrammi invece di 9), un farmaco chemioterapico, lasciando il marito e un bambino ancora neonato. Quella quantità fatale di farmaco avrebbe dovuto essere l’ultima necessaria per curare la terribile malattia, in fase di guarigione, e invece per un presunto sbaglio medico si è rivelata letale.

Di fronte alla nuova sentenza, la famiglia di Valentina, che da sempre lotta per avere giustizia e conoscere la verità sul tragico destino della 34enne, si è dichiarata delusa e spera che nel corso della prossima udienza i responsabili del decesso della giovane madre siano puniti.

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