Uomo accoltellato nel sonno da moglie e figli, indagati restano in carcere: “Meglio la vita da detenuti che quella vissuta per anni”

Uomo accoltellato nel sonno da moglie e figli, indagati restano in carcere: “Meglio la vita da detenuti che quella vissuta per anni”

PALERMO – Violenze, liti, discussioni e una strage familiare più volte annunciata dal marito. Sono queste le cause principali che avrebbero spinto Salvatrice Spataro e i figli Mario e Vittorio a uccidere Pietro Ferrera, ex militare riformato per problemi psichici. Una vita al limite della sopportazione, di cui la donna avrebbe ampiamente parlato davanti al suo avvocato, Maria Antonietta Falco, e al giudice per le indagini preliminari.

La 45enne avrebbe affermato che la vita in carcere sarebbe molto meglio di quella che per anni avrebbe vissuto in casa. Le liti tra i due coniugi, infatti, molto spesso degeneravano coinvolgendo anche i figli, sia i più grandi, sia i più piccoli.

Proprio per questo clima di terrore, l’avvocato proverà a ottenere una riduzione della pena per tutti i suoi tre assistiti, i quali risultano essere incensurati. L’omicidio si sarebbe consumato nel giro di qualche minuto. Dopo l’ennesima lite e la richiesta dell’uomo di avere un rapporto sessuale, Salvatrice avrebbe colpito Pietro al collo con un coltello da cucina.

L’uomo avrebbe reagito, scatenando le urla della moglie. Ed è a quel punto che sarebbero intervenuti i figli, entrambi armati di coltelli da macellaio: il padre, complessivamente, sarebbe stato colpito 33 volte.

Un gesto estremo, a cui si sarebbe arrivati dopo una vita di minacce. Spesso, infatti, come raccontato dall’avvocato Falco alla stampa, Pietro Ferrera avrebbe minacciato di uccidere ogni componente della famiglia a partire dalla nonna.

Intanto, come riporta l’Ansa, il gip di Palermo ha applicato a tutti gli indagati la custodia cautelare in carcere, rigettando, però, il fermo disposto dalla polizia.