“Siamo in un posto civile, non a Palermo”: giudice chiede scusa e paga borsa di studio ad alunno indigente

“Siamo in un posto civile, non a Palermo”: giudice chiede scusa e paga borsa di studio ad alunno indigente

PALERMO – Si è scusato con una lettera il giudice Carlo Ancona che, lo scorso 19 settembre, nel corso di un’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Trento, aveva “zittito” l’avvocato palermitano Stefano Giordano durante un suo intervento.

Avvocato, taccia! Qui non siamo a Palermo, questo è un posto civile!“, aveva detto il giudice togliendo la parola al legale siciliano.

Oltre alle scuse, Ancona ha deciso di accettare anche la richiesta di risarcimento danno, pagando una borsa di studio ad uno studente palermitano in difficoltà economiche che adesso potrà permettersi di frequentare l’istituto Gonzaga di Palermo.

Interpellato dalla stampa, il giudice Ancona aveva confermato l’esternazione, giustificandola tuttavia come reazione ad un comportamento scorretto ed aggressivo tenuto dal legale.

L’avvocato Giordano, dal suo canto, aveva contestato l’espressione infelice etichettandola come diffamatoria e razzista.