Uccise il parroco suo insegnante a scuola: richiesti 30 anni di reclusione

PALERMO – La richiesta è di 30 anni di reclusione ai danni di Antonio Incandela: questo quanto esposto dal procuratore generale riguardo all’omicidio di padre Michele Di Stefano, ucciso dal trentatreenne operaio il 25 febbraio 2013.

Un gesto di rabbia, che non sarebbe dovuto sfociare nel tragico episodio. Così dichiarò Incandela al termine del lungo interrogatorio a cui fu sottoposto il 17 aprile 2013. Era infastidito dalle omelie del parroco ed aveva verso lui una sorta di “odio”. Sì, perché padre Michele era stato suo professore a scuola. Ma, a quanto pare, gli insegnamenti non devono essergli mai piaciuti.

Il parroco aveva 79 anni ed era stato trasferito ad Ummari, nella chiesa “Gesù, Maria e Giuseppe”, quando ne aveva 41.

L’imputato dovrà rispondere anche di furto. La sentenza è prevista entra la fine di febbraio alla Corte d’Appello di Palermo.