PALERMO – Da sempre il treno è uno dei mezzi più utilizzati per riuscire a effettuare numerosi spostamenti che, se compiuti con altri mezzi, porterebbero a grandi scomodità. Infatti tra comodità, rapidità e un gran numero di corse il treno rappresenta uno dei mezzi migliori per gli italiani.
Ma comodità, rapidità e puntualità sono tre termini che hanno davvero poco a che fare con il sistema ferroviario siciliano che, ormai da decenni, continua a registrare grandissimi disagi che hanno di fatto disincentivato l’utenza a preferire il treno ad altri mezzi come l’autobus o l’aereo.
Sono infatti sempre di più le polemiche che sono state sollevate nei confronti delle pessime condizioni in cui si trovano i circuiti dei binari dislocati per la Regione. Binari per così dire “malconci” che, di certo, non rendono il treno considerabile come un “mezzo efficiente“.
Ma i problemi inerenti il sistema ferroviario non riguardano soltanto la Sicilia, bensì si tratta di un disagio che attanaglia da anni tutto il Meridione italiano con una grandissima disparità di strutture, di mezzi e (soprattutto) di organizzazione.
Non è, infatti, un mistero il fatto che nel Settentrione (e soprattutto in regioni come la Lombardia, il Piemonte o l’Emilia Romagna) il treno è un grande mezzo efficiente di trasporto con una grandissima utenza che ogni giorno lo utilizza anche grazie al grande numero di tratte esistenti (circa tre volte più numerose di quelle presenti al Sud).
Ma quali sono le ragioni di questa grande disparità tra Nord e Sud? Oltre alla classiche motivazioni di natura prettamente economica, la disparità è segnata anche dalla differenza strutturale dei treni stessi. Al Nord compagnie ferroviarie come Frecciarossa e Italo garantiscono treni nuovi di zecca e al’avanguardia, consentendo di ridurre al minimo i disagi e soprattutto i ritardi.
Al Sud (soprattutto nella regione siciliana) questi treni sono assolutamente sconosciuti. I mezzi che vengono utilizzati sono spaventosamente obsoleti e malconci non riuscendo a garantire all’utenza un viaggio comodo, sicuro e… in orario.
Un’altra motivazione che ha decretato negli ultimi decenni questo dislivello di offerta e di condizioni tra Nord e Sud riguarda il numero dei binari. Secondo dei recenti dati Istat circa il 70% della rete ferroviaria nel Meridione è formata dal cosiddetto “binario unico” ovvero composto da un solo binario. Una realtà distante anni luce dalle reti ferroviarie del Nord contraddistinte da più binari che garantiscono un maggior numero di tratte oltre che una maggiore puntualità.
Tornando alla situazione in Sicilia, la preoccupazione nasce dal fatto che, nonostante le molteplici opere di rinnovamento effettuate negli ultimi anni, non si è riusciti migliorare la situazione. Ne è la prova il recentissimo intervento di manutenzione straordinaria e potenziamento infrastrutturale della linea Catania-Siracusa.
Questi lavori avrebbero dovuto velocizzare i mezzi e ridurre sia i tempi di percorrenza sia gli eventuali disagi e disservizi. Ma tutto questo, a solo una settimana dalla riapertura, non si è visto. Anzi secondo dei dati raccolti dal Comitato Siciliano Pendolari in una sola settimana, su una stima di circa 114 treni, sono ben 1691 i minuti di ritardi accumulati.
Soprattutto in Sicilia è doverosa un’opera di riqualifica e ristrutturazione delle reti ferroviarie per evitare che continuino a esistere “treni di serie A e treni di serie B” che rendono l’isola più arretrata rispetto al resto del’Italia. E a maggior ragione in una regione che vive di turismo come la Sicilia, i sistemi di trasporto dovrebbero essere in grado di garantire all’utenza un sistema efficiente e ancora una volta… puntuale.