CASTELDACCIA – Sono in mano alla Procura di Termini Imerese – che ha già aperto una inchiesta – le indagini sulla tragedia di ieri a Casteldaccia, in cui cinque operai hanno perso la vita, uno è in gravi condizioni e lotta tra la vita e la morte. A scampare alla tragedia sono stati Giovanni D’Aleo, 44 anni; Giuseppe Scavuzzo, 39 anni e Paolo Sciortino, di 35 anni. Quest’ultimi tre sono già stati sentiti dagli agenti della Squadra Mobile di Palermo.
Chi sono le vittime della strage di Casteldaccia
L’ennesimo incidente sul lavoro miete cinque vittime: Epifanio Alsazia, 71 anni di Partinico, contitolare della ditta Quadrifoglio group srl di Partinico, che aveva vinto l’appalto dell’Amap; gli operai Giuseppe Miraglia, 47 anni, originario di San Cipirello (Palermo); Roberto Raneri, 51 anni di Alcamo (Trapani); Ignazio Giordano, 59 anni (Partinico) e Giuseppe La Barbera, 28 anni, di Palermo (lavoratore interinale dell’Amap). Quest’ultimo è il più giovane degli operai morti per portare un pezzo di pane a casa. Era l’unico palermitano del gruppo di lavoro, originario del quartiere Albergheria. Si era sposato nel maggio 2019 e fra qualche giorno avrebbe festeggiato 5 anni di matrimonio. Nel quartiere lo conoscono e lo ricordano in molti perché la sua famiglia vende bombole di gas e gran parte delle abitazioni del quartiere non ha il metano e utilizza il gas nei contenitori metallici che viene portato a domicilio. Fino a qualche anno fa era proprio Giuseppe a portare le bombole a chi ne faceva richiesta. Per aiutare la famiglia aveva fatto diversi lavori, per poi trovare impiego in una ditta interinale dell’Amap. Chi lo conosceva lo ricorda come “un ragazzo bravo e buono, un gran lavoratore“.
Come sta il ferito
“Le condizioni sono gravissime per il danno multiorgano da tossicità diretta e da insufficienza polmonare con distress respiratorio“. Così i sanitari del Policlinico di Palermo hanno dato nuove informazioni sulle condizioni di Domenico Viola, 62 anni, l’operaio ricoverato in Terapia Intensiva. Viola è stato l’ultimo ad entrare tra i cunicoli e il primo ad essere preso dai vigili del fuoco e intubato dai sanitari del 118.
Cosa è accaduto
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire tutto quello che è successo in quelle drammatiche ore a Casteldaccia per accertare le responsabilità della tragedia. I vigili del fuoco, i primi ad arrivare insieme ai sanitari del 118, hanno trovato i corpi delle vittime senza maschere. Una grave mancanza in operazioni delicate come quelle che stava compiendo la Quadrifoglio Group srl per conto dell’Amap. Gli stessi vertici dell’azienda partecipata del Comune di Palermo non riescono a spiegare una simile leggerezza. La presenza di gas letali per liberare le ostruzioni nelle fognature è nota.
I corpi delle cinque vittime sono stati portati all’istituto di medicina legale del Policlinico. Si dovranno eseguire le autopsie per accertare le cause della morte quasi certamente provocata dall’idrogeno solforato che hanno respirato e che si trovava in una concentrazione dieci volte superiore ai limiti in quei cunicoli.
Il punto sulle indagini
Gli agenti della Squadra Mobile, da ieri, stanno cercando di far luce sulla strage. Quattro dei lavoratori erano impiegati alla Quadrifoglio Group srl, e proprio nella sede di via Milano a Partinico, si sono sin da subito concentrate le indagini degli inquirenti per acquisire documenti e informazioni sui dipendenti. Sempre nelle scorse ore, il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza, indicati dall’Amap – la stazione appaltante dei lavori – sono stati interrogati dalla polizia.
Gli operai sono morti uno dopo l’altro, calandosi in un tombino di un impianto fognario. Dopo che il primo è rimasto nel sottosuolo senza riemergere, gli altri si sono calati per capire cosa stesse accadendo. Il settimo operaio non vedendoli uscire ha dato l’allarme. “Mi sento un miracolato. Sono sotto shock. Non voglio dire altro“, così in lacrime il giovane superstite subito dopo l’arrivo dei soccorsi.
Le parole dei sindacati e lo sciopero di oggi
“Dai nostri controlli effettuati presso gli enti bilaterali, alcuni dei lavoratori vittime di questa immane tragedia erano sotto inquadrati rispetto alle mansioni che stavano svolgendo in cantiere. Questo sta a significare quello che da anni denunciamo rispetto al corretto inquadramento dei lavoratori edili nei cantieri della provincia. E inoltre non abbiamo mai avuto traccia che questi stessi lavoratori abbiano nell’ultimo anno svolto attività di formazione presso il sistema bilaterale“. Lo dicono i segretari provinciali di Palermo di Fillea, Filca, Feneal, Piero Ceraulo, Francesco Danese e Pasquale De Vardo.
Intanto per oggi è stato indetto uno sciopero generale di 4 ore degli edili di alcuni sindacati nella provincia di Palermo. È previsto anche un presidio davanti alla Prefettura.
L’USB sempre per la giornata di oggi, invece, proclama uno sciopero generale di 8 ore (intera giornata) per tutte le categorie pubbliche e private e di 4 ore (dalle ore 10 alle ore 14) per quelle sottoposte alla legge 146/90 per tutta la Provincia di Palermo, chiamando tutta la cittadinanza, le realtà in lotta della città e le organizzazioni sindacali conflittuali ad un presidio presso la sede Amap di Palermo, in via volturno alle ore 11.
Il cordoglio delle Autorità
Durante la sua visita a New York, ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo profondo cordoglio per la tragica perdita di cinque lavoratori, unendosi al coro di Autorità che si è espresso subito dopo i fatti. Mattarella ha sottolineato l’importanza di fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato all’incidente, auspicando una completa trasparenza nelle indagini. Il Presidente ha inoltre ribadito con vigore la necessità di un impegno condiviso tra le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni competenti per prevenire ulteriori tragedie sul luogo di lavoro, soprattutto alla luce di questa ennesima e inaccettabile strage, avvenuta poco dopo il 1° maggio.