PALERMO – Eseguita oggi un’ordinanza di applicazione della misura cautelare e reale, emessa dal GIP presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di tre soggetti indagati, a vario titolo, dei reati di attività organizzate per il traffico e la gestione illecita di rifiuti in concorso e riciclaggio.
I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo, insieme al supporto dei reparti territoriali del comando provinciale di Palermo, hanno applicato tale provvedimento.
Nello specifico, per gli indagati è stata adottata la misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione dei dispositivi elettronici di controllo.
Eseguiti contestualmente anche dei sequestri preventivi, per un valore complessivo di circa euro 500mila euro, di un’area abusiva di trattamento e recupero rifiuti, grande all’incirca 1.160 mq. e sita nel comune di Torretta (PA), tre autocarri (riconducibili a una società operante nel settore ambientale), un conto corrente bancario e numerose carte prepagate con abbinati conti correnti bancari.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo, scaturiscono dalla capillare e complessa attività informativa delineata dai carabinieri. Quest’ultimi infatti, avevano notato come in un terreno recintato vi fosse un continuo movimento sospetto di veicoli, che entravano carichi di rottami ferrosi e ne uscivano completamente vuoti.
Dopo aver eseguito un’attività di monitoraggio tramite servizi di ricognizione a distanza, si è passati alle attività tecniche di video-ripresa remote e captazione, che consentivano di accertare un intenso e sistematico afflusso di mezzi conferitori di rifiuti speciali pericolosi e non, e definire i ruoli ed i rapporti che sussistevano all’interno del sodalizio.
Gli esiti dell’indagine info-investigativa, accolti nell’ordinanza cautelare, hanno stabilito (nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) la gravità indiziaria riguardo la presunta attività organizzata per il traffico e gestione illecita di rifiuti in concorso e riciclaggio.
È stato possibile ipotizzare l’esistenza di un sodalizio criminale dedito al traffico illecito di rifiuti, costituiti principalmente da rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non, del tipo ferroso, apparecchiature elettriche ed elettroniche (RA.E.E.) e batterie esauste al piombo, privi della loro tracciabilità. Il quantitativo accertato corrisponde a 500 tonnellate di rifiuti mensili, con un guadagno di circa 20mila euro mensili di illecito profitto.
I proventi erano poi smistati su una pluralità di carte prepagate, intestate fittiziamente a soggetti compiacenti, anche estranei alla gestione dei rifiuti, per il reimpiego attraverso sistematici prelievi di denaro contante, necessario a pagare gli ambulanti locali all’atto dei conferimenti.
Il sodalizio avveniva in un’area non autorizzata e sprovvista di qualsiasi autorizzazione e presidio ambientale, ubicata nel comune di Torretta (PA), per trattare i rifiuti provenienti dall’hinterland palermitano e trapanese.
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