“Ti aiuto io a trovare l’auto”: anziano costretto al “rimborso”

“Ti aiuto io a trovare l’auto”: anziano costretto al “rimborso”

PALERMO – La Polizia di Stato, con l’arresto di tre malviventi, due finiti ai domiciliari e uno destinatario di una custodia cautelare in carcere, ha definito i contorni di una estorsione, concretizzatasi in un quartiere della periferia occidentale di Palermo.

A finire in carcere è stato il pluripregiudicato Michele Arceri, 50enne del Cep; invece, ai domiciliari sono andati: Vincenzo Nuara, 26enne e Giuseppe Misseri, 30enne, entrambi del quartiere di Passo di Rigano.

I provvedimenti, eseguiti, cosi come le indagini svolte, dai Falchi della sezione Contrasto al Crimine Diffuso della squadra mobile, sono stati disposti dal tribunale di Palermo.

Vittima della richiesta estorsiva un anziano cittadino, percettore di una pensione mensile di 500 euro e costretto a versarne 550 per rientrare in possesso della sua vettura.

L’anziano, una mattina dello scorso settembre, si è accorto del furto della vettura, lasciata parcheggiata sotto casa la sera prima e, rammaricato dal cospicuo danno subito, è rimasto interdetto lungo le vie del quartiere.

È così che è iniziata la catena estorsiva: l’anziano è stato avvicinato da un uomo, poi identificato per Arceri, dalla vittima conosciuto soltanto di “vista”; questi “si mise a disposizione” per ritrovare la vettura.

La successione degli eventi è stata rapida e ha coinvolto anche emotivamente la vittima, convincendola ad accondiscendere alle richieste estorsive, poiché intimorita dall’idea di non accontentare individui etichettati come “poco comprensivi”: nel giro di poche ore, l’auto, seppur danneggiata, è stata riconsegnata al proprietario al quale Nuara e Arceri hanno chiesto e ottenuto la somma di 550 euro a titolo di “rimborso”, dilazionata in due tranches.

A esigere e ottenere la prima rata di 400 euro è stato Arceri stesso, a riscuotere i rimanenti 150 euro è stato Misseri.

A distanza di pochi mesi, i poliziotti della mobile palermitana sono riusciti, grazie a una capillare attività infoinvestigativa, a ricostruire l’intera dinamica dell’episodio estorsivo e i tre, oggi, risultano arrestati.