PALERMO – Matteo Messina Denaro, il noto capomafia, è stato sottoposto al suo terzo interrogatorio ieri nel carcere di alta sicurezza de L’Aquila.
L’interrogatorio, condotto dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido e dai sostituti procuratori Piero Padova e Gianluca De Leo della Direzione Distrettuale Antimafia, è durato tre ore.
Tuttavia, il cliché non è cambiato poiché Messina Denaro ha risposto alle domande dei pubblici ministeri mantenendo il silenzio per proteggere i suoi segreti.
Nei mesi precedenti, il Procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e il Procuratore Aggiunto Paolo Guido avevano già cercato di ottenere informazioni da Messina Denaro.
Inoltre, un secondo interrogatorio si era svolto davanti al giudice Alfredo Montalto, nell’ambito di un procedimento penale in cui Messina Denaro è accusato di estorsione aggravata.
Durante questi incontri con i magistrati di Palermo, Messina Denaro è stato assistito dal suo avvocato, Lorenza Guttadauro, che è anche sua nipote poiché figlia della sorella Rosalia e di Filippo Guttadauro.
Finora, Messina Denaro ha mostrato il suo lato narcisista. Ha negato ogni accusa mossa contro di lui, ripetendo costantemente di essere vittima di un racconto ingiusto in cui è stato dipinto come un mostro.
Tuttavia, ci sono sentenze che certificano la sua crudeltà.
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