RAGUSA – Alle ore 04,36 del 18 febbraio scorso la nave Ocean Viking (ONG Sos Mediterranee e Medicines Sans Frontieres) ha ricevuto la segnalazione della presenza di una piccola imbarcazione in legno alla deriva, con numerosi migranti a bordo, in acque internazionali.
Successivamente il natante è stato intercettato e sono iniziate le operazioni di salvataggio, terminate con il recupero di circa 80 migranti. L’imbarcazione in legno utilizzata per la traversata, dotata di due motori fuoribordo marca Yamaha da 40 HP, è stata lasciata alla deriva.
Nelle ore e nei giorni seguenti, la nave Ocean Viking ha effettuato altri due eventi S.A.R. in acque internazionali, recuperando numerosi migranti da due distinti gommoni. Al termine delle operazioni di salvataggio, autorizzata dalle competenti Autorità, si è diretta verso il porto di Pozzallo, raggiunto alle ore 11,30 del 23 febbraio scorso, per consentire lo sbarco di 276 migranti tratti in salvo nei tre distinti eventi S.A.R.
Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti sono stati trasferiti al locale Hotspot per le operazioni di pre-identificazione e foto-segnalamento, al termine delle quali, con finalità di prevenzione e tutela della salute pubblica, i predetti sono stati sottoposti a un periodo di isolamento sanitario della durata di 14 giorni, imposto dalle competenti autorità.
Tale periodo di isolamento ha avuto termine la scorsa domenica. Dall’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Questura e dal personale della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Pozzallo (Ragusa), sono emersi profili di responsabilità penale in danno di due soggetti, di cui uno minore, che secondo quanto raccontato dai testi avevano condotto l’imbarcazione in legno dal momento della partenza dalle coste libiche, in prossimità della spiaggia di Zuara verso l’Italia pagando somme comprese tra 2.000 e 2.500 euro.
I due stranieri sono stati denunciati per aver compiuto atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari, al fine di trarne ingiusto e ingente profitto.