Cronaca

Tartaruga con “rete fantasma” intorno alla pinna: finalmente liberata in mare dopo le cure

PALERMO – Una tartaruga marina della specie Caretta Caretta, minacciata di estinzione a causa di molteplici fattori, è stata recentemente liberata in mare dopo essere stata curata dal personale dell’Istituto di zooprofilassi della Sicilia e dalla Capitaneria di porto di Palermo. Questo animale, un esemplare adulto di circa 24 chili, era stato recuperato dal personale della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo lo scorso 23 gennaio e affidato al centro regionale Zooprofilattico per le cure necessarie.

“Rete fantasma attorno alla pinna”

La tartaruga, durante il suo recupero, presentava una “rete fantasma” avvolta attorno ad una pinna che le impediva di muoversi liberamente.

La “rete fantasma” è un tipo di rete da pesca abbandonata in mare, che può causare la morte di molte specie marine a causa dell’avvolgimento e della cattura accidentale.

Fortunatamente, la tartaruga è stata curata e le è stata data la possibilità di tornare in mare aperto.

A rischio estinzione

La specie Caretta Caretta è una delle specie di tartarughe marine più conosciute e rappresentative del Mediterraneo. Purtroppo, è minacciata di estinzione a causa di diversi fattori, tra cui il degrado delle coste, la pesca accidentale e la minaccia dei predatori nei punti di nidificazione. Inoltre, la specie è anche vittima dell’inquinamento marino, che può causare problemi di salute e di riproduzione.

È importante notare che le tartarughe marine svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino, poiché aiutano a mantenere l’equilibrio tra le varie specie marine e contribuiscono alla dispersione dei semi di piante che crescono sulla costa. Per questo motivo, la loro conservazione è di fondamentale importanza per il benessere dell’intero ecosistema marino.

Collaborazione tra istituzioni

Il rilascio della tartaruga in mare è stato un evento significativo per la specie e per l’ecosistema marino. La tartaruga, curata e guarita, ha potuto tornare in libertà e continuare il suo ciclo vitale. La sua liberazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni, come la Capitaneria di porto e l’Istituto di zooprofilassi, che si sono impegnate nella cura e nel recupero dell’animale.

La liberazione di questa tartaruga in mare rappresenta anche un’importante occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della conservazione delle specie marine e sulla necessità di proteggere l’ambiente marino dall’inquinamento e dalla distruzione degli habitat naturali.

Questo evento dimostra come la cooperazione tra diverse istituzioni e l’impegno nella protezione della natura possano fare la differenza nella conservazione delle specie animali a rischio di estinzione.

Fonte foto: Ansa.it

Redazione

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