Tangenti e appalti truccati al Provveditorato Interregionale: i NOMI degli arrestati

Tangenti e appalti truccati al Provveditorato Interregionale: i NOMI degli arrestati

PALERMO – Sono Carlo Amato, Francesco Barberi, Antonio Casella e Claudio Monte i quattro funzionari del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche di Palermo finiti in manette a seguito dell’operazione “Cuci e Scuci” condotta dalla Polizia di Stato nel capoluogo siciliano.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, ha permesso di portare alla luce un giro di tangenti nel mondo delle opere pubbliche. Oltre ai quattro arrestati, altri due funzionari sono stati sospesi dal servizio per un anno, mentre altri otto imprenditori coinvolti nella vicenda non potranno lavorare con la pubblica amministrazione.

Le indagini degli inquirenti sono nate da una denuncia presentata da un imprenditore edile al quale erano state richieste delle “mazzette” da parte di alcuni funzionari pubblici del Provveditorato per dei lavori di ristrutturazione in una scuola della provincia di Palermo.

Nel dicembre 2017 il primo intervento della squadra mobile del capoluogo siciliano negli uffici del Provveditorato che aveva portato al sequestro di documenti.

Sotto gli occhi degli inquirenti, in quell’occasione, anche del materiale relativo ad alcuni lavori realizzati a Palermo per la costruzione di padiglioni universitari, appartamenti per le forze dell’ordine e la caserma dei carabinieri di Capaci. Sotto osservazione anche alcuni appalti pubblici per cinque scuole presenti nelle province di Enna e Catania.

Immagine di repertorio