PALERMO – Gita scolastica rovinata dall’inciviltà per un gruppo liceale di 123 persone minacciate durante la visita nella casa museo del beato Giuseppe Puglisi, nel quartiere Brancaccio a Palermo.
Alcuni ragazzi si sono rivolti in tono minaccioso, mostrando anche dei coltellini, a una parte dei visitatori che aveva già terminato il giro e attendevano gli ultimi allievi e insegnanti per andare via.
Sia gli adulti sia gli studenti, provenienti dal liceo Rinaldini di Ancona, sono scappati raggiungendo i pullman che sostavano in via dei Picciotti.
“Vorrei conoscere i motivi che vi spingono a ostacolare chi tenta di educare i vostri figli al rispetto reciproco, ai valori della cultura e della convivenza civile parliamone, spieghiamoci e ricordate: chi usa la violenza non è un uomo, si degrada da solo al rango di animale” sono le parole con cui don Pino Puglisi si era rivolto direttamente ai mafiosi nel corso di una delle sue ultime omelie, con voce ferma.
“Anche noi oggi – dice il presidente del Centro di Accoglienza ‘Padre Nostro’, Maurizio Artale – riteniamo di dover usare la stessa fermezza per evitare che episodi simili siano derubricati a ragazzate. In circa 10 anni si è registrata una triste sequela di atti vandalici, puntualmente denunciati nella ferma convinzione che l’esercizio della capacità riparativa delle ferite del territorio abbia un valore simbolico, oltre che materiale, e che possa rappresentare la goccia che scava la pietra“.
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