MONREALE – Mattias Conti resta in carcere. Il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali contro la misura cautelare disposta per la sparatoria di Monreale, avvenuta la notte del 27 aprile, in cui tre giovani hanno perso la vita. Conti è accusato di concorso in strage, insieme a Salvatore Calvaruso e Salvatore Acquisto.
La versione del giovane: “Ho sparato solo in aria”
Davanti al gip Ivana Vassallo, Conti – difeso dall’avvocato Francesco Oddo – ha ammesso di aver esploso dei colpi, ma solo in aria. Ha sostenuto che non avrebbe mai puntato l’arma contro nessuno, e che l’autore materiale degli omicidi sarebbe stato Calvaruso, il quale avrebbe sparato intenzionalmente contro i ragazzi durante la rissa.
Secondo la sua versione, la sparatoria si sarebbe sviluppata in due momenti distinti: inizialmente uno scontro fisico con caschi, bottiglie e sedie, poi i colpi letali esplosi – a detta di Conti – da Calvaruso. Il giovane sarebbe intervenuto successivamente, in sella come passeggero sulla moto Gs nera guidata da Acquisto.
Le immagini e i dubbi della difesa
La Procura sostiene che frame delle telecamere mostrino Conti mentre prende la mira e spara, ma la difesa contesta l’interpretazione delle immagini, sostenendo che non vi siano prove chiare di feriti o lesioni riconducibili all’azione del loro assistito.
Per l’avvocato Oddo, le immagini non mostrerebbero mai Conti sparare direttamente contro qualcuno.
Caccia alle armi usate nella sparatoria
Intanto, i carabinieri proseguono le ricerche di due pistole, una Glock e una Beretta 9×21, che – secondo i testimoni più affidabili – sarebbero state gettate durante la fuga dai tre giovani, assieme ai telefoni cellulari.
L’obiettivo è ricostruire la dinamica esatta della strage e definire le responsabilità individuali.