“Sindrome da Natale anticipato”: se dopo Ferragosto è già il 25 dicembre

“Sindrome da Natale anticipato”: se dopo Ferragosto è già il 25 dicembre

PALERMO – Luci accese, le note di “Jingle Bells” e altre perle musicali natalizie all’interno dei negozi, alberi decorati e confezioni regalo a prezzi scontati: un’atmosfera decisamente allegra e festiva, che ci accompagna fino all’ultimo giorno dell’anno.

Non sarebbe affatto un problema, anzi tutto questo potrebbe essere considerato un “diversivo” per distrarre i cittadini dai pensieri negativi e dalle attività frenetiche della giornata, se non fosse per un piccolo dettaglio: manca decisamente troppo tempo alle festività natalizie.

Se un tempo per addobbare la casa e i negozi con luci e altri articoli natalizi si doveva aspettare l’Immacolata, giorno 8 dicembre, negli ultimi anni sembra che commercianti e cittadini abbiano voglia di festeggiare il 25 dicembre con mesi d’anticipo. Girovagando in centro, già da fine ottobre, è difficile non trovare cartelloni pubblicitari con imperdibili promozioni natalizie, luci, decorazioni o piccoli jingle dal suono allegro e festivo.

E non mancano parenti e amici che cominciano a chiedere informazioni sui piani dei propri cari per le giornate di Natale e Capodanno, così da avere il tempo di organizzare uscite, viaggi, pranzi e cene nei ristoranti.

Non è solo il centro città a vivere l’atmosfera natalizia già subito dopo Halloween: ciò avviene talvolta anche all’interno degli istituti scolastici, in particolare negli asili e nelle scuole elementari.

Se qualche anno fa i primi dieci giorni del penultimo mese dell’anno erano dedicati a poesie e canzoncine su San Martino, al giorno d’oggi spesso e volentieri in quel periodo si inizia già a preparare la recita di Natale.

Si tratta di una sorta di “sindrome da Natale anticipato”, che spinge chi ne è “affetto” ad addobbare i propri immobili con oggetti tipici del periodo natalizio, a vendere o acquistare panettoni, a pensare ai regali per il 25 dicembre o a iniziare a stilare la lista di cose da fare in vista del nuovo anno.

In Sicilia, in particolare, la “sindrome” sembra aver colpito perfino con maggiore anticipo quest’anno: già prima di metà ottobre diversi negozi hanno iniziato a esporre la merce natalizia e a parlare di sconti, promozioni e regali in vista di una delle festività più attese dell’anno.

Certo, i più etichettano questo fenomeno come una “questione commerciale”: è risaputo, infatti, che in ambito economico ogni ricorrenza va “studiata” nei minimi dettagli ben prima del periodo d’inizio dei festeggiamenti, così da poterne sfruttare tutte le potenzialità e incentivare gli acquisti.

In realtà, recentemente la “smania” di anticipare le festività natalizie ha colpito non solo i commercianti, ma anche il resto della popolazione: lo dimostra il fatto che già da prima della fine dell’estate, soprattutto dopo il 15 agosto, sui social girino meme e immagini riguardanti il Natale, accompagnati da messaggi ironici (della serie “È già iniziato il periodo in cui dobbiamo essere tutti più buoni?”), carichi di emozioni positive (“Sta per arrivare il momento più bello dell’anno”, “Mancano poche settimane a Natale”) o, in alcuni casi, promozionali (gli stessi cartelloni che si vedono per strada, infatti, sono ampiamente pubblicizzati, nella loro versione digitale, anche sul web).

È così che, accogliendo l’ultimo trimestre dell’anno, con i pensieri rivolti al caldo e all’estate appena trascorsa, ognuno di noi si trova “costretto” a riflettere anche sull’arrivo imminente del freddo e delle tanto attese settimane finali di dicembre.

E se è vero che “dopo Ferragosto è tutta una calata”, come dicono in tanti, a volte tutto questo risulta eccessivo: accanto a coloro che vivono con entusiasmo questa atmosfera natalizia “in anteprima”, per quanto un po’ fuori tempo, non sono pochi, infatti, quelli che la reputano quasi “sgradevole” o di dubbio gusto. Anche se sicuramente non c’è nulla di male nel creare un clima felice in attesa delle Feste, per tanti iniziare a farlo con settimane di anticipo può essere un po’ irritante: alcuni lo percepiscono come un segno di mancato rispetto nei confronti della sacralità della festività religiosa, altri non si sentono ancora del tutto pronti a lasciare andare del tutto l’estate e l’anno in corso e si rifiutano di guardare al futuro così presto o non riescono a vivere serenamente l’arrivo del Natale e del Capodanno per ragioni personali.

Sembra che, in Italia come in altre parti del mondo, siano diverse le proteste di cittadini che chiedono di lasciare i preparativi per le festività natalizie esclusivamente all’ultimo mese dell’anno.

Immagine di repertorio