Sicilia, l’isola vuole diventare “plastic free” ma le grandi città sono ancora indietro

PALERMO – Si muove a piccoli passi il progetto di una Sicilia libera dalla plastica. A partire dall’estate 2018 diversi Comuni della nostra regione hanno deciso di bandire l’utilizzo di questo materiale utilizzato per la realizzazione di piatti, bicchieri, involucri come sacchi della spesa e dell’immondizia e altri oggetti di uso quotidiano.

Il progetto intende mettere in salvo gli ambienti siciliani dal pericolo della plastica abbandonata. Secondo gli esperti, infatti, un rifiuto di plastica impiega anche centinaia di anni prima di essere completamente smaltito, con conseguenze altamente nocive per il territorio.

L’obiettivo di rendere la Sicilia “plastic free” è senza dubbio ambizioso. In caso di realizzazione di questo intento, l’isola diverrebbe la prima Regione italiana ad abbandonare totalmente l’impiego della plastica, ma il percorso intrapreso in questa direzione è ancora agli albori.

In ordine di tempo, i primi Comuni siciliani che hanno definitivamente detto addio a questo materiale sono stati Lampedusa e Linosa, con l’introduzione di un’ordinanza sindacale che ha stabilito, a partire dal 31 agosto, l’utilizzo di stoviglie e altri oggetti non biodegradabili. Stesso provvedimento adottato anche da Malfa, comune delle isole Eolie, che ha vietato la vendita e l’uso di plastica monouso.

Una novità voluta per favorire la crescita della raccolta differenziata, vero tallone d’Achille della nostra regione, e la salvaguardia degli ambienti marini dal rischio inquinamento. Dalle isole minori, la tendenza si è spostata anche nel resto del territorio siciliano. A seguire la stessa strada sono stati, di recente, i Comuni di Avola, Noto, Pachino e Pietraperzia. È poi toccato ad Acireale, Alcamo, Augusta e Pantelleria entrare nel giro.

E i grandi Comuni? I grandi di questa “rivoluzione” contro la plastica sono proprio le città capoluogo. Palermo, Catania, Messina e le altre aree urbani della Sicilia sembrano ancora essere un passo indietro rispetto alla linea adottata dai piccoli comuni. Proprio le grandi città siciliane sono i centri dove è in atto l’emergenza rifiuti che si trascina ormai da diversi mesi. Non a caso, nelle aree metropolitane si registrano le percentuali più disastrose relative alla raccolta differenziata.

Un aiuto potrebbe presto arrivare dagli scranni dell’Assemblea Regionale Sicilia, dove in queste settimane dovrebbe entrare in discussione un decreto per la riduzione delle materie plastiche su tutto il territorio. Una proposta in linea con la recente votazione al Parlamento Europeo che ha stabilito, con maggioranza schiacciante, il divieto del consumo all’interno dell’Unione di prodotti in plastica entro il 2021.