Si chiudono le indagini sulla strage di Altavilla, si attende il giudizio sull’infermità di Barreca

Si chiudono le indagini sulla strage di Altavilla, si attende il giudizio sull’infermità di Barreca

ALTAVILLA MILICIA – Giungono a termine le indagini sulla strage di Altavilla Milicia (Palermo).

A distanza di circa un anno dal triplice omicidio che ha generato lo sgomento e l’indignazione dell’opinione pubblica, il procuratore Ambrogio Cartosio e il sostituto Manfredi hanno firmato l’avviso di conclusioni delle indagini.

La fine delle indagini sulla strage di Altavilla

Le vittime, Antonella Salomone (moglie di Giovanni Barreca) e i suoi due figli (Kevin di 16 anni ed Emmanuel di 5) sono morte dopo diverse torture.

Le torture prima di morire

La donna è stata torturata con un phon incandescente puntato sul corpo, poi bruciato e sepolto in una fossa scavata in giardino.

Il figlio più grande è stato seviziato ed è morto per asfissia da incaprettamento. Il più piccolo invece è stato ucciso con un phon.

Gli indagati

Gli indagati sono Giovanni Barreca, marito e padre delle vittime, Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia di palermitani che avrebbe ricoperto un ruolo nella strage. Coinvolta, secondo l’accusa, anche la figlia primogenita di Barreca, minorenne ai tempi della strage. Su di lei il Gup del tribunale per i minorenni, Nicola Aiello, deciderà se al momento del massacro era capace di intendere e di volere.

Infermità mentale per Barreca

Ciò che al momento resta un’incognita è lo stato mentale di Giovanni Barreca, considerato infermo di mente, anche se ancora non si sa se completamente, come ritiene la difesa, o parzialmente, come sostiene la Procura.

Il giudice di Termini Imerese lo ha considerato del tutto incapace, ma il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Procura secondo cui l’uomo sarebbe imputabile poiché incapace solo parzialmente. Il difensore di Barreca, l’avvocato Giancarlo Barracato, ha presentato ricorso in Cassazione.

I possibili scenari

Ora si attende il pronunciamento della Corte Suprema sulle sue condizioni psichiche. Se la Cassazione riterrà l’indagato totalmente incapace di intendere e di volere non sarà imputabile nel processo. Se invece confermerà l’infermità parziale, l’uomo sarà regolarmente sottoposto a giudizio.