PALERMO – Durante la mattinata del 4 luglio 2025 la polizia di stato, su delega della procura della Repubblica di Palermo, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gli individui presi in esame, S.A classe 76 e S.A classe 2005, sono infatti ritenuti gravemente indiziati, con la gravante di precedenti penali, di rapina pluriaggravata e sequestro di persona a Palermo.
Palermo, il sequestro in casa
Le attività investigative sull’argomento hanno avuto inizio lo scorso 30 novembre, quando un giovane imprenditore è stato bloccato a bordo della sua auto. La vittima è stata quindi sequestrata da R.P., V.V. e S.A, costretta a condurre i malviventi all’interno della propria abitazione. Una volta sul luogo avrebbe poi consegnato un’ingente somma di denaro, oltre che numerosi oggetti di valore e armi possedute legittimamente. L’intera refurtiva è stata infine rinvenuta dagli agenti, durante l’arresto in flagrante dei già citati R.P. e V.V.
Le indagini per l’individuazione dei complici è poi stata coordinata dalla procura di Palermo, che si è avvalsa di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Un aiuto fondamentale è stato dato anche dalle analisi dei tabulati telefonici, oltre che dalle registrazioni di videosorveglianza.
L’intercettazione del complice 20enne
Le operazioni investigative hanno così permesso di dimostrare la colpevolezza a carico del giovane S.A, 20enne, in quanto coautore del crimine. Secondo quanto emerso, infatti, il giovane sarebbe stato presente alle fasi preparatorie, organizzative ed esecutive del reato.
Si tenga, tuttavia, in considerazione che gli indagati sono solo indiziati di reato e che quindi un’eventuale responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato. Nei confronti dei sospettati vige difatti la presunzione di innocenza, in ossequio ai principi costituzionali.