Sequestrano due bimbi in un asilo nido per protesta: protagonisti dieci migranti

CINISI – Sono stati presi in ostaggio, per circa 50 minuti, due bimbi di tre e cinque anni all’interno di un asilo di Cinisi, a Palermo. A sequestrarli sarebbero stati una decina di migranti non accompagnati che hanno deciso di protestare in un modus operandi diverso dal solito.

Il sindaco della cittadina, Giangiacomo Palazzolo, ha spiegato – in una nota stampa – il motivo della protesta dei migranti: sembrerebbe, infatti, che non abbiano ricevuto i pocket money che gli spetterebbero di diritto. I minori, accolti nei locali dell’Opera Pia Collegio di Maria, si trovano nella stessa struttura insieme ad un’ala opposta all’edificio che ospita un asilo nido. Da lì è partito il sequestro dei piccoli.

I migranti avrebbero aspettato che i due bimbi entrassero per poi barricarsi dentro e impedire a chiunque di entrare e uscire. Tanta la paura dei presenti che non riuscivano a calmare gli animi dei dieci minori. Per fortuna, poco dopo, sono intervenuti i carabinieri che hanno riportato il “sereno”.

Deciso il primo cittadino che chiede il trasferimento immediato dei migranti in un’altra struttura per evitare possibili problemi futuri. Questo, però, non deve dar modo di pensare che il sindaco sia razzista, anzi, quest’ultimo, ha sottolineato di come sia ingiusto puntare il dito contro la cittadina etichettandola in modo inappropriato. “La mia è una comunità aperta e disposta all’accoglienza – dichiara il primo cittadino -. Da noi vivono circa 500 extracomunitari su una popolazione di 13 mila persone, tutti perfettamente integrati. Oggi, però, chi critica il sistema di gestione dei migranti, evidenziandone falle e distorsioni, rischia di essere additato come razzista”.

Inoltre, diversi quotidiani hanno puntato i riflettori sulla chiusura dell’asilo che, però, non sarebbe dà collegare al fatto accaduto: infatti, da diverso tempo, sono nettamente diminuite le iscrizioni e i responsabili dell’Opera Pia hanno deciso di contattare le mamme dei piccoli chiedendo di ritirare i loro figli anche se già iscritti. C’è anche da dire, conclude il sindaco Palazzolo, che “in quell’edificio i migranti non possono più stare perché l’asilo deve riaprire”.