Segnalazioni alla Sala Operativa, bici rubata e auto scassinata: arrestati tre giovani malviventi

Segnalazioni alla Sala Operativa, bici rubata e auto scassinata: arrestati tre giovani malviventi

PALERMO – La Polizia di Stato, nei giorni scorsi e in due circostanze differenti, ha arrestato tre malviventi, sventando il furto di una bicicletta ed il tentato furto di un’auto. Ancora una volta, la presenza capillare delle Volanti della Polizia di Stato sul territorio del capoluogo siciliano, volta alla prevenzione e repressione dei reati, ha impedito, tra l’altro, che delitti contro il patrimonio venissero portati a termine.

Il primo episodio

Nella prima circostanza, due giovani palermitani, A.M.G. e D.G.A. rispettivamente di 31 e 21 anni, sono stati arrestati congiuntamente da Poliziotti appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di Pubblica Sicurezza Libertà.

Nello specifico, la scorsa notte, intorno alle ore 1,30, i poliziotti durante il regolare servizio di controllo del territorio transitando per via Pipitone Federico, all’altezza dell’incrocio con via Petrarca hanno notato un giovane accanto allo sportello di una vettura, Fiat Panda, con motore acceso ed un altro giovane seduto all’interno dell’abitacolo sul sedile del conducente intento ad armeggiare sotto lo sterzo.

Sorpresi dall’arrivo delle Volanti, i due malviventi con passo veloce, si sono allontanati dal veicolo intraprendendo due diverse direzioni, ma, con l’ausilio di un’altra pattuglia, sono stati raggiunti, bloccati ed identificati.

Tornati sul luogo dell’intervento, i poliziotti hanno constatato che la vettura oggetto del tentato furto, era rimasta accesa e con lo sportello anteriore aperto; all’interno dell’abitacolo invece il blocchetto d’accensione ed il blocca sterzo si presentavano danneggiati. Inoltre nel comparto dedicato all’alloggiamento dei “porta-fusibili” della vettura, gli agenti hanno notato la presenza di un congegno elettronico agganciato alla porta d’accesso al computer di bordo. Tale dispositivo è stato presumibilmente utilizzato dai giovani malviventi al fine di decodificare il meccanismo di accensione dell’autovettura e facilitarne, quindi, l’asporto.

Nelle immediate vicinanze della Fiat Panda gli agenti hanno rinvenuto una vettura Smart, con le chiavi inserite ed i finestrini abbassati che, verosimilmente riconducibile ad uno dei due fermati, è stata posta sotto sequestro così come gli oggetti utilizzati per compiere il reato.

I due malviventi, arrestati in flagranza del reato di tentato furto aggravato in concorso, in attesa di giudizio, sono stati condotti nelle rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.

Il secondo episodio

Nel secondo episodio, invece, poliziotti appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, intorno alle ore 18,30 di mercoledì scorso, hanno aderito ad una nota diramata dalla locale Sala Operativa, circa il furto di una bicicletta a pedalata assistita, appena perpetrato nei pressi di viale del Fante.

Giunti sul posto, i poliziotti hanno notato un giovane, perfettamente corrispondente alle descrizioni ricevute precedentemente via radio, che stava spingendo un velocipede. Questi alla loro vista, ha abbandonato la bicicletta sul posto fuggendo a piedi.

Ne è scaturito, quindi, un breve inseguimento al termine del quale il giovane, poi identificato per R.A. 18enne palermitano, è stato raggiunto e bloccato all’altezza di piazza Leoni.

Gli agenti, dopo avere recuperato la bicicletta constatandone il danneggiamento del cavalletto, l’hanno restituita al legittimo proprietario, nel frangente sopraggiunto.

Inoltre i poliziotti hanno posto sotto sequestro una moto Ape “Piaggio” priva di targa e sulla quale sono stati rinvenuti oggetti atti allo scasso, parcheggiata nei pressi del luogo dell’avvenuto furto, poiché ritenuto il mezzo con cui il malvivente sarebbe giunto sul posto per commettere il reato.

R.A. arrestato in flagranza del reato di furto aggravato, in attesa del rito della direttissima, è stato condotto nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

Giova precisare che gli odierni fermati sono, allo stato, indiziati in merito al reato contestato e che le loro posizioni saranno definitive solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.