SICILIA – Sono molti gli incendi che si sono verificati negli scorsi giorni in Sicilia, favoriti dallo scirocco: uno di questi ha interessato anche il Parco di Himera (PA), lambendo una parte marginale nell’area del pianoro che si trova al di sopra della struttura museale.
Anche se, fortunatamente, non si è registrato alcun pericolo per i visitatori, per il personale in servizio e per le strutture del Parco, e una squadra di operai si recherà sul luogo per ripulire le aree interessate dalle fiamme, per le autorità è il momento di correre ai ripari.
“Sin dall’inizio della primavera ci siamo attivati con ogni mezzo per ripulire le aree e i siti archeologici del Parco dalle erbacce e mettere in sicurezza le strutture e i luoghi fragili, incluso il celebre tempio di Himera e i due musei. Il territorio che interessa il Parco, però, è abbastanza vasto giacché riguarda non solo le tre aree di Solunto, Himera e Monte Iato, ma anche altri siti quali Cefalà Diana, Marineo, Ustica con territori spesso impervi”, dice il direttore del Parco archeologico, Stefano Zangara.
Tutti i plessi museali, gli Antiquarium e le strutture ricettive e di accoglienza del Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato sono stati liberati dalle sterpaglie e sono state realizzate le barriere parafuoco per mettere in sicurezza l’area.
Da qualche giorno il Corpo Forestale è intervenuto nella zona alta dell’area archeologica del Parco di Himera, recentemente interessata da roghi. Oltre a Himera, la Forestale ha eseguito importanti interventi di salvaguardia continuando a lavorare a Solunto, a Marineo, al Villaggio preistorico dei Faraglioni di Ustica e ai bagni arabi di Cefalà Diana.
Da domani mattina proseguirà l’attività di pulizia con il completamento dei lavori al Museo archeologico di Case D’Alia e nei luoghi di parcheggio e accoglienza dell’area archeologica di Monte Iato.
“Siamo ben cosci che la vastità dei nostri territori, con la loro difficile orografia, ha bisogno del fondamentale e preventivo intervento di uomini e di mezzi speciali ed è in questa direzione che abbiamo operato fino ad ora”, ha concluso Zangara.
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