PALERMO – Più del 90% dei punti vendita carburanti a marchio Esso della Sicilia resteranno chiusi mercoledì 29 marzo.
Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figsc Confcommercio, i sindacati di categoria, registrano un risultato che va al di là delle aspettative e che vede un’adesione compatta per rivendicare il “no” all’adozione del modello grossista della Esso in Sicilia e per rivendicare il rispetto delle regole.
Si tratta di una protesta promossa dagli stessi operatori che si sono messi in moto per organizzare lo sciopero e programmare un sit in di fronte la sede dell’Assessorato generale alle Attività Produttive.
L’obiettivo è far scendere in campo le autorità locali per discutere sulle conseguenze che l’adozione del modello grossista potrebbe avere sui livelli occupazionali.
Sono oltre 7mila i lavoratori dei punti vendita carburanti: la vendita a pacchetto della rete ad altro soggetto privato potrebbe rendere ancor più precaria la salvaguardia dei loro interessi.
Il timore degli operatori è che non vengano mantenute le condizioni economiche e normative a favore dei gestori coinvolti nella cessione e che il nuovo soggetto modifichi in modo arbitrario gli aspetti economici e contrattuali già esistenti.
I sindacati chiedono, quindi, che venga garantito, oltre al rispetto delle leggi già esistenti che regolano il settore, l’esercizio della facoltà di riscatto del punto vendita da parte del singolo o in forma associata. Inoltre, la categoria chiede interventi per colpire qualsivoglia abuso di posizione economica e l’adozione di condizioni non egualitarie.