PALERMO – Se inizialmente si credeva superata la disuguaglianza tra ruoli maschili e femminili, in Sicilia bisogna fare dietrofront. Secondo gli ultimi dati, la donna, in ambito occupazionale, non ha accesso agli stessi “trattamenti” dell’uomo, per quanto anch’esso non abbia vita facile.
Nell’Isola risultano sempre meno le donne che hanno un lavoro, a differenza degli uomini. Non solo, le più giovani non riescono facilmente a trovare un’occupazione, riducendosi ad ottenerla soltanto in età avanzata.
Stando agli ultimi dati, risalenti al 2018, le donne “lavoratrici” sono 489.536, ovvero 9.000 in meno rispetto al 2008, rinomato per la profonda crisi vissuta. Nello stesso periodo l’occupazione maschile ha incassato un pesante colpo con la perdita di 107.000 posti nella Regione.
Osservando in modo più generico, nel decennio le donne rimaste prive di occupazione sono passate da 103.000 a quasi 157.000, segnando una crescita del 52,4%.
Non finisce qua. Al quadro lavorativo della Sicilia si aggiungono le “ex-inattive“, con un incremento del 47%, anch’esse alla ricerca di un lavoro.
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