Sanità siciliana allo sfascio: troppe carenze e mancanza di fondi

PALERMO – Liste d’attesa lunghe, lunghissime, fondi ridotti e casi di malsanità in aumento. Tutti dati che fanno scattare l’allarme e la denuncia del Codacons e del Sindacato Polispecialistico medici e strutture accreditate.

Una sanità allo sfascio, quella siciliana, tanto che sembra necessario dover “lanciare un concorso per trovare un assessore regionale che possa cambiare le cose”. Tanto per essere più chiari, in Sicilia vengono stanziati 23 euro all’anno per ogni cittadino. Di questi, 6,5 sono destinati a diagnosticare, curare e prevenire le malattie cardiovascolari.

La carenza di fondi, però, allunga le liste d’attesa, causando numerosi ricoveri brevi: secondo i dati del Ministero della Salute, la Sicilia è la regione con la maggior percentuale di ricoveri brevi (34,27% contro il 27,94% nazionale).

Un quadro di per sé poco rassicurante, soprattutto se si analizza il tasso di mortalità, 182 per malattie cardiovascolari ogni 100 mila abitanti, a fronte dei 159 nel resto dello Stivale. 

“Così – spiga il Codacons – non si può continuare. I siciliani sono maltrattati da un sistema che presenta numerose carenze, che pesano e condannano soprattutto chi non può permettersi di fare riferimento alle strutture private”.