Ruba le foto e crea profilo falso su un sito d’incontri: condannata

BAGHERIA – Dal profilo falso creato su un sito d’incontro all’identificazione del responsabile. Tutto parte nell’agosto del 2018 quando la vittima del “tranello” ricevette una telefonata da una cugina, che le fece notare l’esistenza di un profilo su un sito d’incontri contenente le sue fotografie e identificato con il nickname “Iris 37” localizzato a Bagheria.

Questo profilo cercava di trovare l’amore con un uomo tra i 36 e i 45 anni, l’unica incongruenza si basava sul fatto che non era stata lei a creare l’account oggetto di dibattito.

Profilo falso: le conseguenze per la diretta interessata

Questo terribile ritrovamento avvenne in un momento difficile per la donna, poiché stava affrontando una grave malattia e aveva appena iniziato delle cure.

Poi la vittima iniziò a ricevere centinaia di richieste di amicizia e messaggi indesiderati da parte di persone che la riconoscevano nelle foto e la contattavano direttamente. Inoltre, dovette affrontare numerosi pettegolezzi e dicerie che la denigravano, dipingendola come una persona superficiale e facile.

Individuata l’autrice dei fatti

La situazione divenne ancor più insostenibile quando scoprì che qualcuno aveva rubato le sue foto dai suoi veri profili social, che erano privati, e si era spacciato per lei anche su un altro sito di incontri. Gli agenti hanno individuato l’autrice di questi atti in una donna di 54 anni, portata davanti al giudice del Tribunale monocratico di Termini Imerese.

Il processo riguardante questa vicenda, iniziato in seguito alla denuncia presentata dalla donna portò a una condanna di 10 mesi per la responsabile.

Le due donne si conoscevano

Attraverso un numero di telefono fisso, la 54enne avrebbe creato il profilo falso. Tuttavia, non si scusò mai di quanto fatto e negò sempre le sue responsabilità.

Le due donne si conoscevano in quanto l’ex compagno dell’imputata aveva lavorato nell’azienda dei genitori della vittima. Il motivo per cui l’altra avrebbe messo in atto questa azione però resta ancora oscuro.

Adesso, grazie alla condanna dell’imputata, la vittima spera di poter finalmente lasciarsi alle spalle questa dolorosa esperienza.