Ritardi erogazione cassa integrazione in Sicilia: ministro invia ispettori per fare chiarezza

Ritardi erogazione cassa integrazione in Sicilia: ministro invia ispettori per fare chiarezza

PALERMO – “Ho attivato l’Ispettorato del Dipartimento Funzione Pubblica per avere chiarimenti in merito alla vicenda“, con queste parole la ministra Fabiana Dadone palesa la sua intenzione di voler fare chiarezza sulla grave vicenda che si sta verificando in Sicilia.

Siamo in un momento delicatissimo per tutto il Paese e mi lascia attonita apprendere della richiesta di ulteriori bonus retributivi da parte dei sindacati dei dipendenti della Regione Siciliana per lo sblocco delle pratiche sulla cassa integrazione in deroga. Soltanto nell’isola circa 130mila persone attendono l’erogazione di una così importante misura messa in campo dal Governo”, prosegue Dadone.

La pubblica amministrazione in queste settimane deve essere motore della ripartenza del Paese. E non può permettersi di avanzare col freno a mano tirato”, conclude la ministra. 

Pare che l’accordo tra la Regione Siciliana e i sindacati dei dipendenti dovrebbe arrivare entro oggi ma non è ancora chiaro cosa preveda nello specifico. Pare che un incentivo per smaltire più pratiche più velocemente sia stato concesso, ma inferiore rispetto alla richiesta iniziale. Ancora, però, nulla di certo.

Sul bonus richiesto dai dipendenti per smaltire la cassa integrazione dei lavoratori siciliani, in attesa ormai da troppo tempo, è intervenuta anche la CGIL Catania cercando di fare chiarezza: “La prima delle verità è che nessuno di loro ha chiesto niente, men che meno soldi. La seconda verità è che l’amministrazione regionale ha messo a disposizione una piattaforma che solo a fine aprile ha cominciato a funzionare, che tuttora non è del tutto efficiente e che fa sì che i tempi di lavorazione delle istanze si allungano tra mille difficoltà”.

I sindacati proseguono con il quarto punto: “La quarta verità è che la FP CGIL si è posta il problema, discutendo con l’amministrazione, di trovare il modo per destinare, una parte delle risorse che sono già destinate alla produttività, che quindi sono soldi che appartengono ai dipendenti del dipartimento, a premiare meritocraticamente l’impegno prodotto in queste settimane. Precisiamo, nessun dipendente ha chiesto nulla, ma qualcuno deve avere il coraggio di dire che si stava tentando di mettere insieme due parole di cui tanti si riempiono la bocca in maniera astratta: performance e merito”.

Intanto a pagare il prezzo più caro di questo scontro politico sono i lavoratori siciliani.

Immagine di repertorio